L’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Enrico Melasecche contro-replica alle dichiarazioni rilasciate ieri sera a questo giornale dal consigliere regionale Fabio Paparelli.
Cassazione su Umbria mobilità, Paparelli: da Melasecche solo bugie e fango
Se la sentenza della Corte di Cassaazione non si discute – afferma Melasecche – altro è l’etica e le responsabilità politiche.
LA CONTROREPLICA DI ENRICO MELASECCHE
Dall’invidia che serpeggia fra i compagni che ha sbeffeggiato con le foto da oligarca disteso sullo yacht miliardario a Miami , alla meraviglia che suscitano le sue dichiarazioni stupefacenti con cui conferma in pieno di non sentirsi minimamente responsabile dei danni fatti all’Umbria da chi ha lasciato situazioni incresciose e debiti ingenti.
Piuttosto ci stupisca mettendo mano al portafogli. La sentenza giuridicamente non si discute ma la politica e l’etica pubblica sono altra cosa. E’ giusto secondo lui che paghino gli umbri. Le sue dichiarazioni, politicamente parlando, sono incredibili. Se volesse veramente essere apprezzato dovrebbe solo chiedere scusa. Invece con la consueta sensibilità politica da elefante, dopo aver pubblicato sul suo profilo quelle foto, il messaggio che oggi intende inviare a tutti i cittadini ed alle imprese in difficoltà è fin troppo evidente ed è lo stesso. Manca solo al suo ritratto americano la nuvoletta accanto con la nota frase di Alberto Sordi:”Lavoratori!?!” ed il gesto dell’ombrello è molto chiaro anche se sottinteso. Ma, non pago delle gaffes precedenti, spara offese trucide, come è suo costume fare, contro il sottoscritto, per aver semplicemente sottolineato che lui ed altri politici delle passate giunte di sinistra hanno combinato disastri economico finanziari epocali anche nel settore dei Trasporti, debiti eclatanti ribaditi più volte dalla Corte dei Conti, ma che la Corte di Cassazione, buon per lui, non ha ritenuto renderne loro responsabili in quanto rientrano nella capacità discrezionale che ha ogni pubblico amministratore di decidere ed anche sbagliare, per cui rimangono tutti a carico, direttamente o indirettamente, della comunità regionale. Esattamente come accaduto per le Comunità Montane, per la FCU, per l’operazione di alta finanza creativa congegnata su Monteluce, ecc, ecc, ecc. Che poi la giunta di cui faccio parte abbia responsabilmente deciso di non portare i libri contabili di Umbria Mobilità in Tribunale, non solo per salvare posti di lavoro, ma per fare tutto il possibile nel riaccompagnare quella società verso il lungo risanamento, dopo lustri di errori, di incapacità gestionali, di faciloneria molto provinciale è purtroppo di assoluta evidenza. Si cade nel ridicolo solo a negarlo con tale faccia di bronzo. Ma si sa, c’è bronzo e bronzo, e l’abbronzatura amerikana è molto più affascinante di quella delle spiagge dell’Adriatico o del Tirreno, il solo mare, quello nostrum, che molti umbri si possono permettere.