a cura di David MICACCHI
Non l’ennesimo derby. Semplicemente, qualcosa di diverso. Come quello d’andata, autentico paradigma dell’evento di richiamo. Collettore di tanta, estemporanea partecipazione, come quei grandi appuntamenti cinematografici che radunano folle di persone altrimenti in altre faccende affaccendate, nel tempo libero. A condividere spazi e emozioni con appassionati e assidui frequentatori della sala.
Da autentica e liminale battaglia sportiva, nell’arco del lungo e caldissimo periodo a cavallo fra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta del secolo scorso, a appuntamento di richiamo, vissuto mediamente con una partecipazione forse più consapevole, sicuramente passionale, meno viscerale e incondizionata.
E’ il mondo ad essere cambiato.
Due realtà calcistiche distanti nei secoli, che condividono attualmente una collocazione di classifica a metà fra il rimpianto e l’incertezza.
Alla memoria a breve termine è demandato l’ingrato compito di preservare il ricordo soffocato di sfide dal retrogusto amaro. La Ternana non vince un derby da quasi dieci anni, ossia da quando il prode Alessandro Zamperini, con un assolo artistico allo scadere della contesa, fece vibrare il cemento nudo delle scalee del Liberati, spoglie di una passione confinata dalla ragion di stato ai margini fisici del teatro di contesa.
Era l’aprile del 2007, e la linea retta dell’amarcord sobbalza appena sul doppio confronto della stagione 2008/2009, per arrivare teso, piatto, lineare fino alla scorsa.
Novembre 2014. Stadio Renato Curi. Bojinov la riprende, esultanza non banale. Falletti, , destinandola al ricordo, la illumina d’un bagliore innaturale.
Qualche mese dopo, la Conca s’assopisce. Inutile disfida, ritmi uggiosi. Un nulla di fatto che consegna il confronto a polverosi archivi.
E si arriva all’oggi, un Liberati gremito. E’ un’occasione speciale. Ardemagni immortala il suo, il loro momento da consumato professionista del gol. Il capo si china, la festa è lontana.
Rifugio sicuro, quello rappresentato da una memoria che inganna anche solo sul piano temporale, cronologico, nel rimescolare i tasselli di un mosaico composito e personalizzato, che prende una forma piuttosto che un’altra in dipendenza dal ricordo di ciascuno, per esperienza diretta o riflessa.
Pur tuttavia tenendo in debita considerazione l’opera di filtro e riordino necessariamente demandata alla propria personale prospettiva, condizionata giocoforza anche da fattori di carattere anagrafico, non si può negare come alcuni più che altri momenti di gloria rossoverde tendano a ricorrere trasversalmente ad una memoria collettiva patrimonio di una tifoseria dai significativi trascorsi e dall’invidiabile tradizione come quella rossoverde.
E allora via con la classifica, criterio di ludico rassetto di scampoli di felici ricordi personali e condivisi, dei momenti magici del derby degli ultimi venticinque anni:
10. l’esultanza di Cristian Stellini – ottobre del ’99, ritorno del secondo turno di Coppa Italia… il Perugia passerà alla fase successiva, nel computo del doppio confronto, ma l’irriverente esultanza del difensore rossoverde è giocoforza entrata nel testosteronico immaginario del tifoso ternano.
9. l’autorete di Valiant Rosati – ottobre del ’91, campionato di Serie C1… in punta di sportività, se è certo che un derby vinto fuori casa è di per sé evento significativo, un derby vinto fuori casa grazie alla sfortunata deviazione di un avversario suscita nel tifoso un ché di ulteriore, comprensibile, quasi perversa soddisfazione. Ci sta, nel gioco del sempiterno sfottò…
8. il rigore di Claudio Fermanelli – aprile del ’91, campionato di Serie C1… lo stesso anno, un anno prima, identiche motivazioni… gara di ritorno, lontano da casa. Uno dei simboli della storia recente dei cugini biancorossi, altrimenti temibile finalizzatore, spedisce alto. La moltitudine rossoverde sugli spalti si anima scomposta, anche questo è il derby.
7. Angelo Deruggiero, per l’1 a 0 – dicembre del ’90, campionato di Serie C1… lo stesso anno, partita di andata. Il difensore pugliese decide la contesa del Liberati realizzando il suo primo e unico gol in maglia rossoverde. L’importanza di sapersi preservare per le occasioni speciali…
6. il vantaggio al Curi di Roberto Borrello – novembre dell’89, campionato di Serie C1… sfida d’andata. Finirà pari e patta, ma è la Ternana per prima a passare. In gol, il primo in assoluto in maglia rossoverde, il fantasista calabrese, che avvia e chiude l’azione mandando in visibilio un intero settore ospiti. Primo atto di una duratura storia d’amore.
5. la magia di Cesar Falletti – novembre del 2014, campionato di Serie B… via in mezzo a due, poi altri tre, tocco di biliardo ad infilare in rete da posizione impossibile. Eroe per un giorno, nel cuore per sempre.
4. l’incornata di Paolo Doto – aprile del ’90, campionato di Serie C1… la palla che spiove, lo stacco imperioso, la chioma si scuote, si gonfia la rete. E una corsa d’esultanza liberatoria a celebrare l’ingresso nella storia.
3. l’assolo allo scadere di Alessandro Zamperini – aprile del 2007, campionato di Serie C1… lo spirito del calcio nella sua più pura essenza si impossessa delle membra del lungo difensore capitolino, che si produce in un assolo degno del miglior Luis Jimenez, per la rete che vale, in pieno recupero, un successo forse insperato, e celebrato in un virtuale abbraccio collettivo.
2. il gol di Roberto D’Ermilio – marzo del ’92, campionato di Serie C1… forse, l’immagine-simbolo della storia moderna del Derby dell’Umbria. Il lungocrinito centrocampista rossoverde in ginocchio, con le braccia levate al cielo. Un lampo di piena luce, nel grigiore di una contesa avviata sul dissestato binario di un condiviso malcontento. Celebrato, ricordato, raccontato, vissuto. IL gol del derby.
1. …to be continued…
Al primo posto, quel che sicuramente prima o poi accadrà, intervenendo a complicare il profilo di un mosaico a tinte rossoverdi degno della maestosa Basilica del Buon Ricordo.