State cercando un luogo immerso nella natura? Che vi regali l’emozione del silenzio, paesaggi mozzafiato e una ricca storia di tradizioni culturali? State organizzando la vostra prossima vacanza o semplicemente un fine settimana? C’è solo un luogo che assomma tutte queste caratteristiche: venite in Abruzzo e visitate le Grotte di Stiffe. Le Grotte di Stiffe sono un luogo magico: immerse nel Parco naturale regionale Sirente Velino si trovano all’apice della forra che sovrasta il paesino di Stiffe (una frazione del Comune di San Demetrio ne’ Vestini). Nel solo corso del 2022 il numero degli ingressi ha raggiunto la cifra di 58mila presenze.
Sono visitabili in ogni stagione dell’anno, ma cosa le rende uniche? Sono grotte dette “vive” perché sono ancora in formazione e sono caratterizzate dal fenomeno della “risorgenza”: l’ingresso della Grotta è il punto in cui il fiume sotterraneo Rio Gamberale risorge alla luce dopo un percorso di circa 6 chilometri. Il percorso turistico si snoda lungo 700 metri e interessa proprio l’ultimo tratto di questo percorso. Le acque del Rio Gamberale arrivano dall’Altopiano delle Rocche inabissandosi nel Pozzo Caldaio, e sono uno dei fenomeni carsici più conosciuti su tutto il territorio nazionale.
Bisogna ricordare che il fenomeno della “risorgenza” era conosciuta dagli abitanti del luogo tanto che, agli inizi del XX secolo decisero di sfruttare la copiosità dell’acqua per costruire una centrale idroelettrica, alimentata proprio dalle acque trasportate a valle per mezzo di una condotta forzata (Qualche tratto è ancora visibile in prossimità dell’ingresso), ed ha costituito fonte di energia sino alla sua distruzione avvenuta durante la Seconda guerra mondiale.
L’Abruzzo è da sempre un luogo incantevole: ben un terzo del suo territorio, infatti, è area protetta e ospita tre Parchi nazionali, un Parco regionale e oltre 30 Riserve naturali. In prossimità delle grotte è possibile ammirare uno degli angoli più belli dell’Abruzzo: si può infatti dominare la conca aquilana sovrastata dalla catena del Gran Sasso.
La prenotazione della visita non è obbligatoria; tuttavia, in mancanza, non è garantito l’accesso alle Grotte. Per prenotare basta accedere al sito delle Grotte di Stiffe. Le visite sono guidate da accompagnatori esperti, si svolgono in gruppo e hanno la durata di 1 ora.
- Dal 1 Aprile al 15 Ottobre: apertura dalle 10.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria alle 17.45 con ultimo ingresso alle 18.00);
- Dal 15 Ottobre al 31 Marzo: apertura dalle 10.00 alle 17:00.
L’itinerario all’interno delle Grotte si snoda lungo 700 metri all’interno dei quali potrete godere de:
- La Sala del Silenzio, dove lo scorrere del fiume è silenzioso,
- La Sala della Cascata, dove scorre la prima cascata con un salto di 25 metri (La portata d’acqua delle cascate varia a seconda della stagione, così come il fragore che accompagna il loro salto),
- La Sala delle Concrezioni all’interno della quale si possono ammirare stalattiti e stalagmiti
- La distesa d’acqua del Lago Nero, che si trova prima dell’ultima cascata che rappresenta uno dei luoghi più affascinanti di tutto il complesso carsico.
Curiosità: la mascotte delle Grotte è un pipistrello. Le Grotte ospitano una colonia di pipistrelli che si è insediata cercando un luogo caldo e riparato, ideale per trascorrere il letargo nei mesi invernali.
Il comprensorio che le circonda offre tantissimo, sia dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, che enogastronomico. Le Grotte distano soli 20 km da l’Aquila, da Santo Stefano di Sessanio e da Calascio, distano 100 km da Roma e meno di 100 km da Pescara.
La valorizzazione turistica della grotta risale a oltre trent’anni fa, ma solo negli anni Ottanta si è provveduto alla realizzazione dello stesso, per giungere, nel 1991, all’inaugurazione del Complesso Turistico “Grotte di Stiffe”. L’oasi naturalistica, grazie a una rete di strutture funzionali, offre un’assistenza costante al visitatore, che è in grado di organizzare la propria vacanza su misura e scegliere ogni giorno una meta diversa grazie ai Centri regionali. Ecco qualche esempio:
- Centri Visita – sono strutture finanziate dall’Ente per valorizzare il patrimonio naturalistico e culturale del territorio. Al momento, sono attivi il Centro Visita del Camoscio a Rovere di Rocca di Mezzo e il Centro Visita del Capriolo di Fontecchio;
- Centro di Educazione Ambientale del Parco – una struttura informativa, educativa e formativa che rivolge le proprie attività sia ai residenti (ragazzi e adulti) che ai numerosi visitatori;
- Punti Informazione del Parco – sono diffusi su buona parte del territorio, in grado di assistere il turista ed aiutarlo nell’organizzazione del suo soggiorno. Uno di questi è stato istituito proprio presso la biglietteria all’ingresso delle Grotte.
Se scegliete di trascorrere la vostra vacanza in queste zone, oltre ad assaporare un nuovo modo di far scorrere il tempo: tra lente passeggiate, paesaggi mozzafiato, escursioni in bici, a cavallo o praticando trekking per i più sportivi, avrete l’imbarazzo della scelta tra i numerosi luoghi da visitare nei dintorni delle Grotte. Alcuni esempi?
- Il Lago Sinizzo, il maggior specchio d’acqua della Valle dell’Aterno, nel territorio comunale di San Demetrio ne’ Vestini. Di forma circolare, è un lago di origini carsiche. Il lago è alimentato da due sorgenti di acqua potabile ed è contornato da tre splendide colline ricche di faggi e querce. Pur avendo subito gli effetti del rovinoso terremoto del 2009, interventi e lavori di consolidamento hanno permesso di poter ammirare ed usufruire ancora delle sue bellezze tanto che è meta turistica molto frequentata e di grande apprezzamento. Dista 20 km da L’Aquila.
- Il borgo di Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio, un antico borgo medioevale che sorge su un’altura di 1460 metri d’altitudine. Rocca Calascio ospita una fortezza costruita intorno al XII secolo, in una posizione strategica che consentiva di controllare le vallate abruzzesi. In seguito ad un violento terremoto che si è verificato nel XVIII secolo, Rocca Calascio è andata in gran parte distrutta e, dopo questo episodio, la popolazione ha deciso di trasferirsi più a valle, nell’odierna cittadina di Calascio.