E poi c’è chi se ne passa; da una discussione sui servizi e l’utilizzo a fini turistici della Cascata della Marmore fino ad arrivare a pensare di riprendersi le centrali idroelettriche e chiuderle perché lo spettacolo della Cascata sia a tempo indeterminato e non ad ore, ce n’é di strada da percorrere. Va bene che Andrea Liberati, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, forse convinto del teorema della decrescita felice o forse desideroso di provocare, è abituato ad avanzare proposte adatte per “fantasyland”, ma mettersi in corsa per rilevare il sistema idroelettrico del Ternano (19 centrali, sette dighe, 3 serbatoi, una stazione di pompaggio e 155 chilometri di tubature) appare una proposta che va a braccetto con quella della chiusura delle acciaierie, da trasferire nella piana di Nera Montoro.
Intendiamoci: magari fosse possibile davvero. L’unico problemino è che bisognerebbe rimettere indietro l’orologio di un paio di secoli e non considerare quanto il mondo è cambiato. Magari in peggio, ma il meccanismo è in corsa e per romperlo non basta una martellata.
E allora delle due l’una: o tra i seguaci del Movimento non ci si rende conto di quel che si dice, o si vuol dare la stura per un ampliamento della polemica che per ora, in verità, riguarda più che altro i comportamenti “disinvolti” dell’amministrazione comunale.
Prima di addentrarsi nel discorso dei Cinquestelle occorre tenere ben presente un dato: quando la Erg ha rilevato dai tedeschi della Eon il sistema idroelettrico ternano, ha messo sul tavolo 950 milioni di euro. Ora non pare che l’Asm, nonostante il buon andamento, sia in grado di esibirsi a tali livelli. Perché ciò fosse accaduto sarebbe necessario averci provato – casomai – rischiando, ma di brutto, una trentina di anni fa, quando l’Enel fu privatizzata e spacchettata.
Per il resto la proposta dei Cinquestelle, non manca di un suo fascino: la Cascata della Marmore che non funziona più ad orario (oltretutto risicato), un lago di Piediluco che non si alza e si abbassa di livello a seconda delle esigenze del produttore di energia, incurante dei danni che questa escursione provoca. In subordine sarà sempre possibile – e sarebbe un obiettivo concreto – contrattare indennizzi meno risibili rispetto ad oggi che, come ricorda l’M5S, sono praticamente zero per il Comune di Terni, di qualche decina di milioni di euro per la Regione Umbria e di diversi miliardi per la Erg.
Ecco: se Andrea Liberati e gli altri dei Cinquestelle, che sull’argometno hanno tenuto una conferenza stampa, volevano stupire, lo scopo lo hanno raggiunto. Se ci credessero davvero sarebbero pronti per una bella puntata da Gigi Marzullo: lì, come noto, i sogni aiutano a sognare. E anche a campare a volte, ma campare di sola fantasia, per ora, pare davvero difficile.