Ad allestire la mostra, dal titolo insolito “Sorella Polvere, Fratello sudore”, ci ha pensato Maurizio Di Loreti, fotoreporter, giornalista e documentary filmaker. Da sempre attento alle tematiche sociali. Ed ecco le sue motivazioni.
La cronaca, per il fotoreporter attento alla realtà, non si fa nelle redazioni dei giornali, né tanto meno frequentando i cosiddetti «social», ma per la strada, osservando quello che succede, guardandosi intorno.
Correva l’anno 2000: l’Anno Santo.
Non un semplice Giubileo, ma “IL Giubileo”, quello che avrebbe segnato la fine di un secolo e, dato alla luce un nuovo millennio.
Un evento per cattolici e laici, straordinario, unico e irripetibile se non tra altri mille anni ..… Roma sarebbe stata invasa, oltre che dagli abituali turisti, da milioni di pellegrini.
Un grande evento come quello giubilare è un’occasione per dare lustro alla Città Eterna: Media, Chiesa, Politici,
Amministratori della città. Ognuno con le proprie motivazioni.
“Ho lavorato tre anni per mostrare, non tanto le opere realizzate o il restyling della città, ma il volto della figura che ha contribuito, con il proprio sudore e la propria fatica, a preparare il terreno dove ospitare questo imponente evento: l’operaio. Ho seguito, inoltre, il fenomeno dei Papa Boys e immortalato Pellegrini e cittadini comuni nello scenario della ricostruzione della città.
Oggi, dopo 25 anni, tante cose sono cambiate. Sembra passato un secolo ed eccoci già alle soglie di un nuovo
Giubileo, sempre e comunque di grande importanza, ma forse dotato di un peso differente dal suo gemello
maggiore di fine millennio.
La mostra fotografica non vuole rievocare nostalgicamente l’edizione passata, bensì di rivivificare il ricordo e
ravvivare la memoria storica, sociale e affettiva del Giubileo del 2000, senza il quale, forse, questo Giubileo del 2025 non potrebbe esistere.
Una riflessione, una presa di coscienza. Un’occasione per meditare sul passato e per dare ancora più valore al futuro.













