“La modifica dell’articolo di legge relativo al limite di reddito è a rischio perché i finanziamenti stanziati non sono sufficienti.Su questo si deve intervenire. In difetto, ricordo che tra il 6 febbraio e il 18 febbraio , abbiamo in decisione 3 cause difronte al Tribunale civile di Roma con cui abbiamo chiesto la condanna dello Stato italiano.”
Parole dell’avvocato Massimo Proietti, legale dell’UNAVI, l’associazione che riunisce i famigliari delle vittime di reati violenti. Il caso riguarda anche i famigliari di David Raggi, il giovane ucciso a Terni la sera del 12 marzo 2015 dal marocchino Amine Aassoul, nulla tenente.
L’estate scorsa la modifica del limite reddito sembrava cosa fatta. La Camera dei deputati, infatti, aveva approvato due emendamenti alla Legge 122, che di fatto, facevano saltare il limite del reddito, superato il quale, non si aveva diritto ad alcun risarcimento.
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https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/vittime-di-reati-violenti-salta-il-limite-di-reddito-410384
L’UNAVI non intende mollare e per giovedì 12 ottobre ha convocato una conferenza stampa presso la Camera dei deputati, per sollecitare nuovamente le forze politiche a impegnarsi per stanziare ulteriori fondi, senza i quali, le modifiche apportate serviranno a ben poco.
“Chiediamo – è scritto in un comunicato – che non sia calpestato un diritto che l’Unione Europea ci chiede di difendere dal 2004 e che in Italia continua a non essere recepito. La conferenza stampa del 12 ottobre ci serve per riproporre con più forza i nostri obbiettivi e anche per puntare sulla revisione del rito abbreviato nel procedimento penale per quanto riguarda i reati di tentato omicidio e omicidio. Nel nostra Paese, infatti, il giudizio abbreviato è un procedimento penale speciale che comporta per il reo che la pena irrogata sia ridotta, in concreto, di un terzo.
Ultima sollecitazione che rivolgiamo alle istituzioni è quella che l’Italia recepisca integralmente la direttiva europea 2004/80 con la legge 122 che riconosce l’accesso all’indennizzo “equo e adeguato al pregiudizio sofferto” indipendentemente dal luogo dell’Unione Europea in cui il reato è stato commesso.
In questi giorni – ricorda l’UNAVI – tre tragici casi andranno a giudizio e parteciperemo accanto alle famiglie nel ricordo delle vittime e le affiancheremo nella richiesta di giustizia. Si tratta dell’omicidio dei coniugi Solano, Vincenzo e sua moglie Mercedes, uccisi nella loro villa di Palagonia il 30 agosto 2015 da un immigrato ospitato nel centro Cara di Mineo; dell’omicidio di Pietro Raccagni, ucciso nella sua villa di Pontoglio (Brescia), con un colpo di bottiglia alla testa, da una banda di criminali albanesi, l’8 luglio 2014 e di Francesco Maria Pennacchi, 32 anni, ucciso a coltellate a Velletri, da un albanese, il 27 novembre 2015.”