Mentre a livello nazionale il Partito Democratico è diviso sul decreto Cirinnà-bis che dovrebbe regolare le unioni civili, a livello locale, il PD appoggia ed è vicino a coloro che si battono per vedere riconosciuti i loro diritti. IL PD di Terni e dell’Umbria, infatti, aderisce alla manifestazione di domani che si svolgerà a Perugia, organizzata dalle associazioni LGBT di Terni e di Perugia. Una delegazione del partito sarà in piazza accanto ai manifestanti.
Questo il documento dell’unione comunale del Partito Democratico di Terni
“Il Partito Democratico di Terni sostiene con convinzione e concreto appoggio i Parlamentari che voteranno a favore della conversione in legge del decreto Cirinnà, in aula al Senato il prossimo 28 gennaio. Si tratta di un provvedimento quanto mai opportuno, che aiuta a rendere il nostro Paese più civile, più vicino agli standard europei e più attento a svolgere il proprio ruolo fondamentale: essere in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini. Auspichiamo che si proceda spediti, senza ripensamenti o ulteriori peggiorative modifiche. Noi crediamo che sia davvero giunto il momento di consentire a persone dello stesso sesso di compiere di fronte all’Ufficiale di Stato Civile delle scelte ben precise, attraverso le quali si assumono sì dei diritti ma si acquisiscono anche delle concrete responsabilità, paragonabili a quelle nascenti dal vincolo matrimoniale tra persone di sesso diverso. La senatrice Cirinnà è relatrice di una legge che consentirà anche alle coppie che scelgono di convivere di regolare i propri rapporti personali e patrimoniali, di acquisire ordinari diritti successori e di assumere obblighi in tema di alimenti e mantenimento. Si tutelano, così, quei milioni di cittadini che per scelta o per impossibilità, non si uniscono in matrimonio ma che allo stesso tempo costituiscono un vero e proprio nucleo familiare. Noi riteniamo che tale norma non sia in contrasto con la Costituzione e che tuteli, al contrario, la libertà di due persone di condividere e sviluppare un progetto di vita comune. Non ci sono, in questa norma, abrogazioni o riduzioni di diritti acquisiti per legge da quelle che in via esemplificativa definiamo famiglie tradizionali. L’art. 29 della nostra Carta Costituzionale determina privilegi a quelle fondate sul matrimonio ma ciò non può rendere lineare una discriminazione per altre formazioni familiari, come purtroppo in un certo senso sino ad oggi è avvenuto in Italia e già da tempo non avviene più in Europa. Siamo di fronti ad una straordinaria possibilità: estendere una serie di diritti civili a favore di milioni di persone senza ridurne ad altre e consentire a molti cittadini di tutelare meglio e di più se stessi e le persone che amano.
Il Partito Democratico è parte fondamentale del processo ineludibile verso una maggiore uguaglianza e giustizia nel nostro Paese e deve avere la forza di continuare a rappresentare una vera azione riformista, forse soprattutto in questi ambiti e siamo persuasi che la manifestazione di sabato 23 gennaio possa essere un’occasione seria e costruttiva per ribadire l’importanza di una legge che regolamenti le unioni civili. Ribadiamo pertanto la nostra totale vicinanza e sostegno a tutti coloro che da anni ormai si battono per avere riconosciuti diritti a nostro avviso inalienabili”.
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