Umbria al 5° posto tra le regioni italiane, nella campagna vaccinazioni anti-covid, con il 75,8% della popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino e il 69,6% che ha completato il ciclo con due dosi.
In Umbria sono state vaccinate prioritariamente le persone anziane e i soggetti fragili – fa sapere la regione – il 91% degli over 50 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, per gli over 70 si supera il 96%.
Proprio per garantire la sicurezza di queste fasce della popolazione, dalla Direzione regionale Salute, è stata inviata una lettera a tutti i direttori di distretto per ribadire l’obbligo vaccinale a tutti i soggetti che entrano nelle Rsa a qualsiasi titolo, come previsto dal decreto legge 122 del 10 settembre 2021.
Contemporaneamente, in applicazione alle disposizioni ministeriali si sta predisponendo il piano per la somministrazione, presumibilmente a partire dalla prossima settimana, di dosi addizionali alle categorie maggiormente esposte a rischio. Vi rientrano in primis i trapiantati di organi e i soggetti che presentino sulla base della valutazione clinica un livello di immunocompromissione assimilabile. Inoltre, per i grandi anziani (ultraottantenni) e per i soggetti ricoverati nelle Rsa, proprio per mantenere un’efficace risposta al vaccino, è prevista una terza dose dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione. Questa opzione si valuta anche per gli operatori sanitari a seconda del livello di esposizione all’infezione e in base al rischio individuale, in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale.
Durante il periodo estivo la campagna vaccinale regionale ha puntato molto sulle fasce d’età più giovani, con molteplici iniziative, tra cui gli open day e, da domenica 12 settembre, anche sulla possibilità di presentarsi ai punti vaccinali senza prenotazione.
Attualmente, nella fascia 12-19 anni sono stati vaccinati con prima dose oltre 41.000 giovani su 61.000 (il 66%) mentre nella fascia 20-29 anni sono oltre 59.000 i vaccinati su 79.000 (il 75%).
Tra i soggetti risultati positivi il 90% non ha una vaccinazione completa e questo dato dimostra che la vaccinazione rimane lo strumento indispensabile per uscire dalla pandemia.
Per rendere ancora più sicura la comunità si invitano tutti i cittadini ancora non immunizzati a vaccinarsi per proteggere se stessi e i propri familiari e permettere una ripresa della vita economica, sociale e culturale a partire dalla scuola in presenza.