Valeria Alessandrini, ex assessore comunale alla scuola a Terni , nella passata legislatura, senatrice, vice segretario regionale della Lega, interviene su quanto accaduto ieri nel consiglio comunale di Terni e, pur nominandolo, su quanto detto dal sindaco Stefano Bandecchi.
La Alessandrini sottolinea l’importanza del linguaggio e il fatto che le Istituzioni debbano rappresentare un esempio per cittadini, soprattutto per le giovani generazioni. E invita il sindaco a un confronto rispettoso, sano e maturo.
DI VALERIA ALESSANDRINI
“Il linguaggio utilizzato da alcuni esponenti della giunta comunale di Terni, spinge a una riflessione sul ruolo delle Istituzioni, nel quadro complessivo di una società moderna dove famiglia e scuola sono i principali educatori, ma dove la facilità di reperire informazioni in internet determina un approccio senza filtri ai più disparati contenuti. Tra questi, leggendo giornali on line di oggi, locali e nazionali, guardando video sui social, è impossibile non incappare negli interventi coloriti che hanno caratterizzato l’ultimo Consiglio Comunale di Terni. Per questo vorrei lanciare un messaggio, auspicando che ci sia qualcuno ad ascoltare, sull’importanza per le Istituzioni di tornare ad essere un punto di riferimento per i cittadini e per i più giovani.
Nella passata legislatura ho avuto l’onore di ricoprire il ruolo di assessore alla scuola del Comune di Terni e in questo periodo ho favorito la pratica delle visite guidate delle scolaresche all’interno di Palazzo Spada. Un’iniziativa indirizzata a far conoscere ai giovani la storia della città racchiusa all’interno di quelle stanze, per far comprendere loro l’importanza del passato nella determinazione del percorso di vita e delle scelte future. Gli alunni hanno seguito anche i lavori di aula e delle commissioni, assistendo a dibattiti tra le varie forze politiche, confronti qualche volta accesi, ma mai sopra le righe. Una eventualità ad oggi impensabile, se si considera la tipologia di atteggiamento e di linguaggio, tipica di certi esponenti della giunta comunale, a cui questi ragazzi sarebbero costretti ad assistere.
Le aggressioni verbali, le parolacce e le offese da parte dei massimi esponenti del governo cittadino, rappresentano la cosa più distante da ciò che vogliamo portare nelle scuole, attraverso progetti mirati contro il bullismo e la violenza, basati sull’educazione, sul rispetto delle reciproche posizioni, sulla necessità di avviare un confronto sano con le persone, senza giudicare, senza insultare, senza aggredire. Mi rivolgo, quindi, a chi governa la città: le Istituzioni siano da esempio. Torniamo a confrontarci con rispetto ed educazione, torniamo al dibattito sano, maturo, intelligente, quello che fa bene alla città e ai suoi abitanti. E allora potremo anche riportare i nostri ragazzi a Palazzo Spada”.