“La vicenda della variante urbanistica Mare Blu per la realizzazione del centro commerciale Globo a Maratta si arricchirà presto di un nuovo capitolo, sicuramente rilevante. In prima commissione, ho chiesto e ottenuto – dichiara in una nota il consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi – l’audizione della Soprintendenza archeologica dell’Umbria. Si tratta di una richiesta motivata dalla seduta , caratterizzata dalla presenza dell’archeologa Valentina Leonelli che ha riferito sulla importanza storica dell’insediamento protostorico di Maratta, purtroppo in parte interessato dai lavori della variante.
L’archeologa questa mattina ha chiarito che la tutela del bene non spetta solo alla Soprintendenza ma a tutta la comunità e quindi in particolare al Comune, che è proprietario del terreno che dovrebbe essere oggetto dei lavori. Peraltro si è evidenziato che le preoccupazioni sulla tutela dell’area archeologica sarebbero dovute emergere fin dall’inizio del percorso amministrativo della variante. Si sarebbe trattato di un atto di buon senso vista l’importanza storica del sito.
Tutto questo rafforza la mia tesi che la strada di acceso al centro commerciale andava esclusa a priori dalla variante in quanto ricade in zona sotto vincolo parco archeologico.
La strada limiterebbe lo sviluppo futuro e la fruizione del parco archeologico stesso. Abbiamo, come ternani – sostiene il consigliere Rossi – l’opportunità di avere un’area archeologica protostorica rimasta miracolosamente non aggredita, ma quello che ha resistito per migliaia di anni ora rischia di essere compromesso nel 2022. Quell’area intonsa meriterebbe una campagna di scavi scientifica, dettata dagli interessi culturali e non da quelli di realizzare un ulteriore insediamento commerciale.
Tutto questo porta ancor di più a essere attenti nei confronti di un insediamento che è stato definito anche oggi eccezionale e che trova pochissimi riscontri in tutto il resto del territorio nazionale.
Dispiace che si parli di questo sito solo ora, per fini commerciali e non per la sua grande portata culturale e turistica.
Sono due anni che si discute su questa variante e su alcuni posti di lavoro ad essa collegati – conclude l’esponente di Terni Civica – faccio presente che sono secoli che il sito attende di essere esplorato, con una eventuale valorizzazione che potrebbe aprire nuove frontiere per l’economia di questa città. Confido comunque che si troverà una soluzione che contemperi le esigenze del passato e quelle del presente”.