La 1^ commissione consiliare ha approvato questa mattina la variante urbanistica che consente di realizzare il nuovo stadio della Ternana.
Ne è nata subito una polemica social fra Benedetta Salvati e Alessandro Gentiletti.
La vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici del comune di Terni ha commentato su Facebook
NUOVO STADIO LIBERO LIBERATI
PARERE FAVOREVOLE della PRIMA COMMISSIONE presieduta dal Presidente Marco Cozza con i VOTI FAVOREVOLI del presidente stesso di Mirko Presciuttini Patrizia Braghiroli, Michele Rossi Doriana Musacchi e le ASTENSIONI di Alessandro Gentiletti e Federico Pasculli, alla VARIANTE URBANISTICA relativa al progetto di RIQUALIFICAZIONE DELLO STADIO LIBERO LIBERATI di Terni presentato dalla TERNANA CALCIO.
Con il passaggio in consiglio comunale previsto per il prossimo lunedì si va dritti verso la conferenza di servizi decisoria indetta dalla Regione per il 6 Luglio.
UN GRAZIE DI CUORE da parte mia come ASSESSORE AI LLPP ma se posso permettermi di farlo anche da parte di tutta la città che spera nella realizzazione di questo progetto per il grande lavoro portato avanti dagli uffici del comune di Terni guidati dal DIRIGENTE DEI LAVORI PUBBLICI arch. Piero Giorgini.
Ha subito replicato, sempre via Facebook, il consigliere di Senso Civico
La vicesindaca e assessora Benedetta Salvati gioca con le parole e con le speranze della città. In un post su Facebook attacca a testa bassa me e il consigliere Pasculli per l’astensione di oggi in prima commissione. Non menziona che la variante urbanistica approvata prevede altri 5mila e 700 metri quadri di attività commerciali. L’impatto sull’ambiente di ennesimo consumo del suolo e sull’economia cittadina, nonché le preoccupazioni delle associazioni di categoria, ci hanno portato ad astenerci. L’assessora dimentica di dire nel suo post che le associazioni di categoria avevano fatto proposte diverse per quell’area e il presidente Bandecchi aveva aperto a quei suggerimenti di visione. Si parlava di un’area di servizi, un’opportunità per il rilancio della città. Invece lei e la giunta hanno ignorato sia le prime che la disponibilità del secondo, non facendo nulla in questo anno e mezzo. Evidentemente intendono alzare bandiera bianca sul progetto originario della clinica come strumento principale di sostegno finanziario dell’opera, a cui anche le opposizioni hanno votato a favore del pubblico interesse. Mettono le mani avanti per non cadere indietro.
Sulla vicenda di nuovi spazi commerciali nell’area del Palasport e dello stadio sono intervenute anche Confartigianato e CNA con una nota congiunta firmata dai presidenti Mauro Franceschini e Mirko Papa.
Con spirito costruttivo senza entrare nel merito delle scelte imprenditoriali di ciascuno e degli indirizzi dell’amministrazione comunale riteniamo opportuno condividere delle riflessioni a margine del progetto stadio-clinica in particolare sull’ipotesi di un ampliamento delle superfici commerciali di cui alla variante urbanistica “area stadio” in via di discussione e approvazione , funzionale alla realizzazione dell’opera pubblica.
La realizzazione del palasport e dello stadio – scrivono Franceschini e Papa – può rappresentare un’occasione di innovazione nelle politiche urbane, rispondendo alle profonde trasformazioni in essere e al cambiamento di cui la città ha bisogno.
La rigenerazione urbana anche per noi è un processo importante per dare un rinnovato impulso alla città. La riattivazione di spazi degradati o inutilizzati offre sicuramente opportunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini ed attrarre residenzialità e investimenti.
La situazione emergenziale con il suo corredo di disagio economico e sociale dimostra anche a Terni l’importanza del recupero di reti e spazi di comunità e della creazione di nuovi servizi rispondenti a nuovi bisogni. La pandemia ha evidenziato le criticità del modello sociale tradizionale e ha prodotto un profondo cambiamento nei bisogni, appunto, nella socialità e nelle modalità di consumo.
Il ridimensionamento quantitativo e la trasformazione qualitativa delle attività economiche e la conseguente emigrazione giovanile , inoltre, sono parimenti spia di questa situazione straordinaria e delle trasformazioni in atto.
Per queste ragioni, e considerata l’attuale saturazione commerciale a Terni, riteniamo che il rilancio di un’area importante cittadina , da un punto di vista urbanistico, sociale ed economico non possa richiedere la realizzazione di ulteriori , medie o grandi superfici commerciali.
Non si sente il bisogno di un altro centro commerciale , peraltro adiacente a quello già previsto nel Palasport e sito alle porte del centro città dove la sofferenza della rete commerciale di vicinato è reale e non di oggi, aggravata dagli effetti della pandemia e ora anche dalle intemperie economiche e dalla crisi dei consumi determinati dalla crisi internazionale.
Ipotizzando che la realizzazione della clinica sia strumento sufficiente per la sostenibilità finanziaria dell’investimento relativo alla struttura sportiva, riteniamo che il progetto sia di pubblica utilità se mette a disposizione della città spazi polifunzionali che siano sede di attività e servizi moderni e rispetto alla cui destinazione d’uso confidiamo che possano esserci margini di discussione con i portatori di interesse.
Anziché ulteriori superfici commerciali riterremo utile una progettualità innovativa che crei spazi per dispiegare opportunità in settori diversi (sport, cultura, benessere) e magari per giovani che intendano intraprendere nuove attività. Ciò rappresenterebbe anche un interessante modello di nuovo sviluppo urbano, favorendo un processo complessivo di crescita dei servizi.
Il progetto, con questa diversa declinazione – concludono Confartigianato e CNA – contribuirebbe a rigenerare l’identità della città fungendo da punto di aggregazione sociale e di attrazione per residenti e visitatori.
Secondo noi, solo superando la logica dell’incremento di grandi superfici commerciali ed immaginando al contempo una risposta reale a nuovi bisogni, il progetto può rappresentare una opportunità per lo sviluppo della città.