Il segretario provinciale della UIL, Gino Venturi, mette sul piatto dei programmi dei candidati sindaci, uno degli argomenti che, periodicamente, torna sotto le luci dei riflettori, almeno a Terni:”la tassa Tevere-Nera”. Un altro Venturi (Leo) ne fece, a suo tempo, un cavallo di battaglia attraverso il Comitato “No tassa Tevere-Nera”. Battaglie perse.
Gino Venturi obbliga i candidati sindaci (ma anche i candidati consiglieri) a prendere posizioni e, magari, agire, fin da subito, adesso e non dopo le elezioni.
“Terni si è arresa all’arroganza”, scrive in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.
ECCO IL SUO INTERVENTO
Lo so bene che i problemi di Terni sono ben altri. Però la questione della “tassa Tevere-Nera” è per migliaia di ternani molto di più dell’esborso, seppur odioso, di denaro. E non c’entra nulla ne la difesa idrogeologica ne il lavoro dei dipendenti. E’ invece per migliaia di cittadini il simbolo di una ingiustizia perché, a parità di condizioni, imposta solo ad una parte dell’Umbria mentre a Perugia quegli stessi lavori li paghiamo tutti noi con la fiscalità generale. E’ il simbolo della discriminazione di Terni, di un gravame aggiuntivo ed incomprensibile sui cittadini e sulle imprese. Insomma, è un simbolo delle tante arrendevolezze ternane all’arroganza.
Eppure anche in questa campagna elettorale, ove tutti si dichiarano per la difesa degli interessi della città, emergono in proposito forti ambiguità. Sotto gli stessi candidati Sindaco vedo candidati consiglieri che sono notori e storici abolizionisti e nello stesso tempo candidati sostenitori storici della tassa.
Sarebbe invece giusto avere dai diversi candidati sindaci, anche su questo, posizioni chiare e trasparenti ed impegni precisi. E per dare testimonianza concreta sarebbe utili che i rispettivi rappresentanti dei diversi schieramenti nel Consiglio Regionale presentassero subito, ora e non dopo le elezioni, specifici disegni di legge per l’abolizione della “odiosa” tassa Tevere-Nera.