DI GINO VENTURI, SEGRETARIO GENERALE UILFPL TERNI
Un dirigente di un Comune costa ai contribuenti oltre 100.000 euro all’anno. Anche per questo ci piace immaginarlo tutto intento a far funzionare al meglio i servizi a lui affidati in modo che siano adeguati alle esigenze dei cittadini.
Disturba allora quando questi servizi funzionano male e i dirigenti dedicano una parte del loro tempo, che per la collettività ha un costo significativo, ai propri subalterni per questioni che nulla hanno a che fare con la qualità della prestazione richiesta.
Accade che in un Comune del nostro territorio un Consigliere Comunale sulla propria pagina Facebook abbia lamentato la mancata consegna da parte di un dirigente di documenti a lui ritenuti spettanti in forza del ruolo ricoperto specificando che “attendo ancora una settimana e poi presenterò un esposto alla
Procura della Repubblica per omissioni di atti di ufficio”.
Naturalmente non spetta a noi entrare nel merito della vicenda.
E’ accaduto però anche che un dipendente di quel Comune abbia commentato su Facebook “perché dare l’ultimatum … fai solo il loro gioco”.
Un commento che, tra l’altro, non sembra neanche entrare nel merito della vicenda ma si limita a fare una valutazione sulla strategia scelta dal Consigliere. Dunque un’opinione, una semplice valutazione da cittadino e non legata al ruolo ricoperto sul lavoro che non riguarda l’operato dell’Amministrazione ma
invece l’operato del Consigliere che secondo il dipendente avrebbe sbagliato strategia al fine di ottenere quanto da lui richiesto.
Eppure il suo Dirigente ha fatto partire un procedimento disciplinare verso il dipendente perché quel commento sarebbe “lesivo del buon nome dell’Amministrazione Comunale” riservandosi anche di intraprendere azioni sul versante penale.
In ogni caso il procedimento è partito ed ora la procedura richiede ore e ore per poter essere esplicata da parte dei dirigenti che fanno parte della Commissione disciplinare e dei funzionari che la devono seguire.
Naturalmente tutti pagati con i soldi dei contribuenti.
Ci chiediamo se, agli occhi dei cittadini, a screditare la pubblica amministrazione in genere siano invece le inefficienze, la burocrazia, l’arroganza, la mancanza di idee e progetti, l’eccessiva tassazione locale e, talvolta, anche la non adeguatezza del quadro dirigente.
Sono queste le cose che fanno andare in bestia i cittadini-contribuenti e non certo un commento su Facebook della natura di quella del dipendente comunale in questione.
Forse invece sarebbe ora che qualcuno chiedesse veramente conto ai dirigenti del loro operato rispetto alla qualità dei servizi erogati e alla loro capacità di gestire le risorse umane.