Oggi, al termine di trattative che si sono protratte per molti giorni, fra proprietà, sindacati e istituzioni, le parti non hanno trovato l’intesa in grado di dare prospettive stabili all’importante azienda agroalimentare ex NOVELLI (titolare dei marchi Ovito e Interpan) che occupa oltre 600 dipendenti diretti in stabilimenti in Umbria, Lazio e Lombardia.
“Attualmente – è scritto in una nota del ministero – le attività del Gruppo Novelli, acquisite il 22 dicembre scorso dal Gruppo “iGreco”, possono avere ottime prospettive di rilancio dopo un quadriennio di difficoltà generate da una gestione inadeguata. Il piano industriale presentato dalla nuova proprietà prevede, oltre a interventi di efficientamento e recupero di produttività, importanti investimenti per un totale di oltre 30 milioni destinati al rifacimento di impianti, allo sviluppo della capacità produttiva e al recupero di attività precedentemente dismesse.
La riorganizzazione proposta dall’azienda, modificata anche con il contributo delle istituzioni presenti ai tavoli di trattativa oltre che dalle stesse organizzazioni sindacali, potrebbe consentire di dare prospettive economiche e occupazionali positive al Gruppo.
Il mancato raggiungimento di una intesa – si legge ancora nella nota del MISE – nonostante le numerose proposte di mediazione formulate dal Ministero dello Sviluppo Economico, non deve in alcun modo compromettere l’attività aziendale in un delicato momento della vita dell’ex Gruppo Novelli.
Per questa ragione il Ministero, mentre invita le parti a ricercare in ogni momento una positiva intesa che dia serenità alle migliaia di famiglie che gravitano attorno alle aziende del Gruppo, proseguirà senza sosta nella ricerca di un confronto con la Direzione aziendale e le Organizzazioni sindacali al fine di scongiurare l’ulteriore peggioramento di una situazione sociale assai complessa e, soprattutto, con l’obiettivo di favorire l’attuazione di un piano industriale finalmente concreto e positivo per il futuro delle aziende appartenenti al Gruppo Alimentitaliani.”