Le proteste sono tante da parte degli autisti di mezza Europa che ad Orte non si può uscire e si deve ritornare sull’Autosole. È stata questa una delle prima manovre di alleggerimento, con effetti abbastanza modesti a fronte di un traffico davvero inimmaginabile e che sfiora sotto Narni i circa trecento tir all’ora, senza contare le auto. Tra l’altro quei mezzi pesanti rimandati sull’Autosole magari poi escono ad Attigliano e si arrampicano sino ad Amelia, su strade che sono larghe solo otto metri. Comunque la situazione è questa e Francesco De Rebotti si è fatto dare dal proprio ufficio tecnico la serie di lavori che nel territorio Anas aveva sempre detto di dover fare. E che oggi sembrano davvero ineludibili. Come dire: “Il traffico lo dovremo sostenere per forza ma almeno rimetteteci apposta tutta la viabilità di vostra competenza”.
L’elenco è anche parziale in quanto non affronta la realizzazione di una bretella che bypassi l’abitato di Narni Scalo che in situazioni come questa avrebbe fatto davvero comodo. E comunque si richiede l’urgente:
- Realizzazione bretella di Narni Scalo da Via Tuderte a Via Capitonese
- Realizzazione barriere fonoassorbenti San Liberato-Montoro
- Consolidamento del ponticello di Taizzano e ripristino viabilità
- Messa in sicurezza ponte della zona industriale di Nera Montoro
- Ripavimentazione Strada dei Confini e realizzazione rotonda di ingresso della E-45 all’innesto di strada di Marrano
- Messa in sicurezza incrocio di Ponte Sanguinaro attraverso realizzazione della rotonda
- Ripavimentazione e messa in sicurezza della strada Montorese compreso il tratto di attraversamento del borgo di Montoro fino alla “Madonnella”
- Barriere zona Ponte sull’Aia e percorso pedonale lungo la Flaminia, tratto ex scuola-ingresso Castelchiaro
Chiederò a tutti, a partire dalla Regione e dalla Provincia di sostenere queste richieste che possono trovare riscontro immediato e migliorare una viabilità che soprattutto nei momenti di emergenza non garantisce efficienza e sicurezza.
Siamo duramente provati da quest’esperienza e con soluzioni intelligenti sulle alternative alla viabilità proposte ieri ed in fase di adozione e con investimenti ragionevoli, accanto a quelli per il viadotto, ci possono riconsegnare una situazione tollerabile e sostenibile.
Invito tutti coloro che possono contribuire, a partire dalla politica, tutta, e dalle istituzioni a lavorare insieme a questo progetto ed a questi obiettivi.
Non abbiamo bisogno solo di parole ma di atti, concreti, rapidi ed incisivi.
Grazie al personale delle forze dell’ordine, al Prefetto ed al Questore di Terni che ci fanno sentire la loro vicinanza e credere che il lavoro di squadra per obiettivi e governo delle questioni è l’unica soluzione.
La politica poi ha fatto l’irruzione con i Cinque Stelle che hanno detto di aver messo la pratica nelle mani del loro viceministro; con il presidente della Provincia Lattanzi a ricordare la prossima teleconferenza con il Ministero dei Lavori Pubblici; con i deputati di Forza Italia, capeggiati di Raffaele Nevi a ricordare che il viadotto, al pari di quello di Genova ha diviso in due l’Italia; con la senatrice Saltamartini ed Alessandrini a fare pressione e con Eleonora Pace, consigliere regionale che sta spingendo per ogni soluzione che oggi allievi la situazione, la risolva e guardi avanti per vedere se vi sono anche altri viadotti necessari di manutenzione.