“Chiediamo che i lavoratori dell’indotto dichiarati in esubero vengano riassorbiti direttamente dall’Ast per evitare tagli di personale che, seppure non diretto, rappresenta il tessuto produttivo del nostro territorio. Chiediamo inoltre l’apertura di un tavolo in prefettura al fine di salvaguardare l’occupazione in appalto del sito, con un focus sugli operatori della vigilanza armata, ma anche con l’obiettivo di fermare questa emorragia di posti di lavoro all’interno dell’acciaieria”.
A denunciare i problemi legati all’appalto del servizio di vigilanza all’interno della Acciai Speciali Terni sono i segretari di Filcams Cgil Terni, Luca Solano, Fisascat Umbria, Sergio Sabatini, e Uiltucs Umbria, Massimiliano Ferrante.
Le organizzazioni sindacali fanno sapere, infatti, che “la nuova proprietà della Ast, Arvedi, ha deciso di fatto di internalizzare alcuni servizi attualmente affidati a Sicuritalia con conseguente esubero dei lavoratori occupati in tali servizi. A oggi si parla di sei dipendenti, ma riteniamo sia solo l’inizio di un percorso che produrrà maggiori esuberi di personale”.
“Questi lavoratori – spiegano Solano, Sabatini e Ferrante – nei prossimi giorni si vedranno recapitare una lettera di trasferimento in altre sedi, che equivale a modificare in maniera drammatica le loro vite. Tutto questo a fronte di dichiarazioni che promuovono l’Ast come un soggetto che garantisce occupazione diretta, anche con nuove assunzioni, mentre a noi pare che riduca le manutenzioni e ridimensioni l’indotto con un saldo estremamente negativo”.