La famiglia di David Raggi sarà risarcita. La Camera dei deputati, infatti, ieri pomeriggio, ha approvato gli emendamenti a firma della vicepresidente della Camera, Marina Sereni che, di fatto, superano il limite di reddito, per accedere ai fondi di indennizzo, stabilito con la Legge 122 del 2016
QUI LA NOTIZIA SUL LIMITE DI REDDITO
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/nessun-risarcimento-per-la-famiglia-di-david-raggi-35530
David Raggi, guadagnando poco più di più del limite stabilito, veniva automaticamente escluso da qualsiasi diritto risarcitorio. Da allora , estate 2016, l’avvocato Massimo Proietti, che assiste legalmente la famiglia Raggi , ha condotto una battaglia, prima personale, poi come membro dell’UNAVI, Unione nazionale vittime reati intenzionali violenti, affinché questo sfregio fosse superato.
E’ di 15 giorni fa la presentazione ufficiale in Senato dell’associazione alla quale hanno partecipato numerosi parlamentari e in cui hanno parlato sia l’avvocato Proietti che il senatore ternano, Gianluca Rossi.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/presentata-in-senato-lunavi-associazione-dei-famigliari-di-vittime-di-violenza-406533
A fronte degli impegni presi è di ieri pomeriggio la notizia che i suggerimenti avanzati dall’UNAVI, fatti propri dai parlamentari del PD, Sereni e Giulietti, sono stati approvati dalla Camera.
“Con l’approvazione dell’emendamento a prima firma Sereni alla Legge Europea 2017, frutto di un lavoro di squadra con il governo e i colleghi Pd di Camera e Senato, si sana un’ingiustizia che vedeva le vittime di reati violenti o gli eredi espropriati di qualsiasi indennizzo a carico dello Stato nel caso avessero avuto un reddito pari o superiore a 11.528 €.
“In questa norma assurda era incappata, tra gli altri, la famiglia di David Raggi, il ragazzo ternano ucciso due anni fa da un giovane marocchino ubriaco davanti ad un locale a Terni – ricordano i parlamentari democratici – E così, dati riferiti al 2012, su un numero totale di vittime di delitti intenzionali pari a 10.623, gli indennizzi erano stati appena 320. Per questo nelle settimane scorse abbiamo interloquito con l’Unavi (Unione nazionale vittime) per cercare di dare una risposta dignitosa al dolore e allo sconcerto di tante persone e famiglie in Italia”.
“Non ci ha mossi l’intento di assicurare un sussidio a persone svantaggiate – spiegano la vicepresidente della Camera , Marina Sereni e il senatore PD , Gianluca Rossi- ma quello di rendere esigibile un diritto a persone violentate, pestate, uccise da criminali non identificati, non punibili o impossibilitati a risarcire. D’altro canto, proprio lo scorso anno il nostro Paese aveva recepito la direttiva 2004/80/CE con la legge 122 che riconosce l’ accesso all’indennizzo “equo e adeguato al pregiudizio sofferto” indipendentemente dal luogo dell’Unione Europea in sui il reato è stato commesso. L’emendamento approvato consente dunque al nostro Paese di essere più coerentemente in linea con la normativa comunitaria”.
“Per il 2017 vengono stanziati finanziamenti aggiuntivi per 12,8 milioni di euro e 31,4 milioni per il 2018 che, seppure non potranno mai riportare in vita o cancellare i segni in chi ha subìto violenza mostrano la volontà dello Stato di essere loro vicino e cancellano un pregiudizio oggettivo sulle vittime o sui loro parenti”.
“Siamo molto soddisfatti – ha commentato l’avvocato Massimo Proietti – per i tempi ristretti con i quali sono stati approvati gli emendamenti e per il fatto che sono stati recepiti in pieno le indicazioni e i suggerimenti che io stesso avevo avanzato”.