Il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi interviene sulla polemica che si è innestata attorno alla zona a traffico limitato “appoggiando totalmente il sindaco Latini”.
La polemica sulla ztl (purtroppo tutta interna alle forze di maggioranza e non certo per responsabilità di Fratelli d’Italia e delle altre forze di governo con cui FdI ha condiviso le proposte al centro della discussione) impone precisazioni sul metodo e sul merito. La lealtà e il sostegno di Fratelli d’Italia in primis al sindaco Leonardo Latini (e non a questo o quel parlamentare) sono pieni e totali sin dai giorni della stesura del suo programma elettorale – scrive Cecconi – programma che proprio noi, a Terni e non altrove, abbiamo contribuito a scrivere. E che – per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato – prevedeva, nello specifico, proprio la sperimentazione di aperture a fascia oraria della ztl. Una lealtà ed un sostegno così pieni e totali che mai e poi mai (nemmeno quando le circostanze magari avrebbero indotto altri sicuramente a farlo) ci siamo sognati né ci sogneremmo di sollevare pubblicamente polemiche, lanciare accuse a mezzo stampa o utilizzando i social, insultare gli alleati, con toni e in forme – come in questo caso – inaccettabili in assoluto e che (oltretutto) possono facilmente rappresentare un invito a nozze per opposizioni a corto di idee. Le sedi e i modi per ricomporre eventuali divergenze sono altri e passano tutti da un confronto interno innanzitutto con il primo cittadino.
La responsabilità di governare, è vero, impone anche di dover dire dei “no” impopolari, certo: lo sappiamo benissimo e al riguardo non c’è bisogno che nessuno ce lo ricordi, prosegue il coordinatore – non c’è niente da dimostrare a nessuno, non avendo mai smesso di anteporre gli interessi generali (e di coalizione) a quelli di parte o personali. Ma il primo “sì” a ciò che oggi si propone – lo ribadiamo – è scritto nero su bianco proprio tra quegli impegni sulla base dei quali i ternani ci hanno per l’appunto chiamato a governare. La ragione – allora come oggi – è molto semplice: si trattava e si tratta di farsi carico di esigenze ed interessi diversi, cercando la sintesi migliore senza manicheismi o furori ideologici. Ciascuno rinuncia a qualcosa, quando si cercano le sintesi: e il sacrificio dei residenti (più o meno vip) di vedersi attraversare il centro dalle auto, per un paio d’ore al giorno, per una manciata di settimane di qui a Natale, potrebbe persino valere la candela: perché di questo si tratta e non di altro.
Una cosa comunque è certa: tutte le associazioni di categoria interessate chiedono ora, proprio adesso – con un commercio al collasso, un centro storico in agonia e le pur flebili speranze di recupero annesse alle festività natalizie – esattamente quello che gli è stato promesso a suo tempo. Vogliamo insultare anche loro?
Prima di qualche “no” per partito preso o peggio, la responsabilità di governare impone innanzitutto di conoscere e vivere la comunità che si pretende di amministrare: cittadini e non sudditi, conclude Cecconi, le cui sacrosante istanze non meritano davvero di essere bollate dall’alto come scemenze.”