“Il mio viaggio dal Gambia è durato nove mesi. Pensavo che non ce l’avrei mai fatta. Come un mio amico, che sognava di venire in Italia per giocare a calcio. Gli avevo promesso che l’avrei aiutato. Oggi questo ragazzo non c’è più, è morto nel Mediterraneo. C’è un altro ragazzo sorridente, che ci dava speranza durante quel viaggio infinito. Oggi lui non c’è più e io sono qui a raccontare la sua storia”.
Ansu, accolto a Terni come minore non accompagnato e oggi operatore dell’Arci nella struttura che ospita altri giovanissimi migranti, si commuove mentre racconta il calvario di chi ha lasciato il proprio paese in cerca di una vita migliore e il sacrificio di tanti che erano con lui e che in Italia non sono mai arrivati.
In piazza della Pace a Terni ci sono i rappresentanti di una ventina associazioni di immigrati e che si occupano di immigrazione.
Accanto a loro l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti, il direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli, Silvia Riccetti dirigente dell’area immigrazione della prefettura e per il Cesvol Umbria Lorenzo Gianfelice e Silvia Camillucci.
Tutti riuniti per commemorare la strage di esseri umani al largo delle coste di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e guardare avanti grazie a un comitato permanente per sensibilizzare l’opinione pubblica su integrazione e accoglienza anche attraverso il dialogo con istituzioni, scuola e cittadinanza.
Il gruppo promotore, sostenuto dal Cesvol Umbria sede di Terni, vede insieme le associazioni Nuovi orizzonti, Ravidassia, Associazione Culturale Islamica, Namaste, L’Arcobaleno e il mare, Alba 2003, Royal International, Arci Terni, Caritas diocesana Terni-Narni-Amelia, Progetto Mandela, Comunità Polacca, Gurdwara Singh Sahba Sahib Terni, Comunità Latina, Comunità Sikh, Comunità Filippina, Bangladesh Welfare Association, Associazione Noità, King Mama, associazione Burebista, Age Terni, Campane dall’Ucraina e Ancescao Umbria sud.
A Villaggio Italia, quartiere popolare che ha vissuto il degrado, dove una trentina di anni fa nacque la sede di Namaste fondata da Eddie Nebo che, arrivato dalla Nigeria, sognava di creare un luogo di dialogo e integrazione, sta per nascere la cittadella delle associazioni.
Un presidio di solidarietà e condivisione accolto con favore da associazioni e residenti.