“Il MoVimento 5 Stelle ha partecipato al “tardivo” tavolo di confronto sulla Ex-Novelli che si è svolto il 26 marzo 2018, presso la sala Spagna in Comune a Spoleto e riteniamo che sia corretto informare la cittadinanza e i lavoratori su cosa è emerso realmente dal tavolo e quali possono essere le prospettive future, e questo lo faremo in più “puntate”, iniziando ovviamente dal nodo principale.
Nel parlare di prospettive future, di mercato, di possibili acquirenti, di lavoratori e di famiglie, non bisogna dimenticare di cosa stiamo parlando, cioè di cosa sia l’azienda Novelli oggi e di come gravi e pesantissime siano le responsabilità di chi ha condotto l’azienda, direttamente e indirettamente verso questa situazione. Un azienda che è stata definita in “autogestione”.”
Lo afferma il senatore Stefano Lucidi del Movimento 5 Stelle, commentando quanto è stato discusso nella riunione del 26 marzo convocata dal Comune di Spoleto sulla vicenda Novelli.
“Oggi le scartoffie “Novelli” – afferma il senatore Lucidi – si trovano, e sono oggetto di attenzione, in 4 Tribunali e 2 Procure della Repubblica. Due fallimenti, due concordati fallimentari, due azioni revocatorie e fiumi di creditori dietro la porta. E ovviamente non è finita qui, anche a giudicare dalle affermazioni fatte ieri proprio al tavolo spoletino parlando di contributi, TFR, quote sindacali, comportamenti anti-sindacali, conflitti di interesse, responsabilità dei politici.
Questa è l’azienda che qualcuno ipotizza di voler mettere sul mercato, tirando una linea e dimenticando il passato. Ma la domanda che dobbiamo porci invece è un’altra. Cosa stiamo offrendo al mercato o meglio che cosa potremmo offrire e far emergere da questo pantano giudiziario? e accanto a questo di chi sono le responsabilità degli atti che hanno condotto fin qui.
È evidente che un imprenditore che abbia una minima intenzione di avvicinarsi al prodotto, debba fare i conti con questa situazione, complessa, intricata, contorta e soprattutto senza precedenti. Distante da logiche di mercato, strategie di sviluppo e business plan.
Servirebbe piuttosto un summit fra esperti in materie di polizia giudiziaria e diritto fallimentare per capire davvero di cosa stiamo parlando e quali siano i reali margini di manovra. Le scelte fallimentari fatte nel dicembre 2016, e sappiamo con l’avallo di chi, hanno prodotto un mostro giuridico, di enorme complessità. Un nuovo Eco-Mostro (economico) per Spoleto.
Su questi aspetti – sostiene ancora Lucidi -regna una grande inconsapevolezza, palesata ieri intorno a quel tavolo. Se davvero l’intenzione è quella di cambiare passo su questa vicenda bisogna inizare a dire le cose come stanno, altrimenti ci saranno altri 22 dicembre in questa vicenda.
Per uscire in maniera positiva dalla vicenda Ex-Novelli, una volta capiti i margini di manovra a livello giuridico e giudiziario, occorre dare evidenza pubblica sia della trattativa che della fase di cessione finale, un elemento importante emerso anche durante l’incontro « tardivo » organizzato dal Comune di Spoleto. È evidente oggi a tutti che questo significa naturalmente andare in controtendenza rispetto a quanto fatto fino ad ora ad esempio durante la fase di cessione al Ministero. Quello che serve invece è un metodo differente per la gestione della risoluzione della crisi, un metodo trasparente che tuteli tutti gli attori in gioco. Ma le notizie quotidiane che arrivano purtroppo non vanno in questa direzione, perché già si inizia a parlare di sentito dire, di rumors, di voci di corridoio, su cordate umbre e offerte di competitori nazionali disponibili.
La task-force dei parlamentari al Ministero si può anche fare – aggiunge il senatore dei 5 stelle – ma bisognerebbe prima sapere che i parlamentari ai tavoli ministeriali non sono stati finora ammessi, e che il Ministero non ha mai considerati i parlamentari, cioè i rappresentati dei cittadini, come interlocutori validi. Io stesso ho anche presentato un disegno di legge per eliminare tale preclusione. Gli unici che si sono davvero battuti per questa vicenda siamo stati noi del M5S, anche se non abbiamo avuto accesso alle informazioni e se non abbiamo potuto partecipare agli incontri.
Ora non dimentichiamo il passato, e non ripetiamo in futuro ancora gli stessi errori. Errori fatti – conclude il senatore Lucidi – da chi a quei tavoli ha partecipato e fatto dichiarazioni a favore della cessione, la Sindaca Bececco, il Presidente Panfili, la Presidente Marini e i rappresentanti della Regione Umbria, il sindaco di Terni e gli stessi Sindacati.
Perché è questo quello che è successo. Chi doveva dire NO o doveva sollevare dei dubbi ha invece detto SI. Io non credo sia questo il modo di amministrare e gestire la cosa pubblica. E il caos giuridico e giudiziario cresciuto nel corso dell’ultimo anno intorno alla vertenza testimonia che, chi ha fatto o avallato scelte sbagliate prima o poi dovrà assumersi le proprie responsabilità.”