Il 9 aprile uscirà il libro “L’evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux di Sara Durantini” edito da 13lab Editore.
Il libro esplora gli intrecci biografici tra Colette, Marguerite Duras e Annie Ernaux, in un dipanarsi tra letteratura comparata, personali esposizioni aneddotiche, sguardi monografici. Attraverso lo sguardo delle tre autrici divenute icone della letteratura internazionale, si legge in una nota, l’autrice ci introduce nel Novecento francese come momento storico e letterario che ha visto la nascita di una scrittura nuova, riflesso di una memoria non più assoggettata a strutture oggettive e soggettive della «domination masculine». Si tratta di una lingua che, per la prima volta, parla alle donne e delle donne, spiega e racconta il sentire e la realtà femminile, si nutre di spazi e tempi propri. Partendo da queste premesse e sulla base delle coincidenze significative (junghiane e non), il libro propone un viaggio alla scoperta dell’affascinante legame tra Colette, Marguerite Duras e Annie Ernaux, tra i testi, gli scritti e le personalità delle tre autrici, che prima di essere tali sono state bambine, adolescenti, amanti e donne. Ognuna ha saputo raccontare se stessa diventando parte di quello stesso racconto. La loro scrittura è l’evento che inaugura l’epoca segnata dall’inclusione, nella letteratura e nella società, del genere e del corpo femminile attraverso le parole, un’epoca che non teme di dare un nome all’indicibile e all’innominabile. Questo viaggio “oltre la carne” racconta di come le tre autrici hanno individuato, nella ricerca autobiografica, la rappresentazione narrativa più autentica della voce femminile.
L’autrice Sara Durantini (San Martino dall’Argine, Mantova, 1984), attualmente residente a Terni, consegue la laurea magistrale in lettere moderne presso l’Università degli studi di Parma nel 2009. Vincitrice dell’edizione 2005-2006 del Premio Tondelli per la sezione inediti con il lungo racconto “L’odore del fieno”, nel 2007 pubblica il suo primo romanzo “Nel nome del padre” con la casa editrice Fernandel. Da oltre dieci anni scrive articoli per riviste letterarie online e cartacee. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie collettive fra cui “Quello che c’è tra di noi” a cura di Sergio Rotino (Manni Editore, 2008), “Dizionario affettivo della lingua italiana” a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta (Fandango Libri, nell’edizione 2009 e 2019), “Orbite vuote” a cura di Marco Candida (Intermezzi Editore, 2011), oltre ad un approfondimento su Massimo Bontempelli accolto nel saggio “L’unica via è il pensiero” a cura del professore Hervé A. Cavallera (Intermedia Edizioni, 2019).
Colette (Saint-Sauveur-en-Puisaye, Yonne, 1873 – Parigi 1954). Emblema della letteratura francese, Colette esordisce agli inizi del Novecento con il ciclo di romanzi appartenenti alla serie di Claudine (Claudine a scuola, 1900; Claudine a Parigi, 1901; Claudine si sposa, 1902; Claudine se ne va, 1903). Giornalista, attrice e produttrice teatrale, mimo e danzatrice, la sua produzione letteraria prosegue e viene ufficialmente riconosciuta da pubblico e critica con la pubblicazione del romanzo “Chéri” cui farà seguito “Il grano in erba”, “La fine di Chéri”, “Sido”, “La nascita del giorno”, “La gatta”, “Il mio noviziato”, “Il puro e l’impuro”, “Gigi”, “Per un erbario”. Insignita delle più importanti onorificenze accademiche, nonché Grand’Ufficiale della Legion d’onore, Colette riceve i funerali di stato e nel 1966 le viene dedicata Place Colette a Parigi.
Marguerite Duras (Gia Dinh, Indocina, 1914 – Parigi 1996). Autrice di numerosi libri, regista e sceneggiatrice per il cinema, raggiunge il successo con il romanzo L’amante (1984). Tra le sue produzioni ricordiamo “Les impudents”, “La vie tranquille”, “Una diga sul Pacifico”, “I cavallini di Tarquinia”, “Moderato cantabile”, “Il viceconsole”, “L’amante inglese”, “Distruggere Lei disse”, “Il dolore”, “Occhi blu capelli neri”, “Emily L.” .
Annie Ernaux (Lillebonne, Senna Marittima, 1940) è considerata una delle voci più autentiche della letteratura francese contemporanea. Esordisce nel 1974 con il romanzo “Gli armadi vuoti”, cui ha fatto seguito “Il posto”, “Una donna”, “Non sono più uscita dalla mia notte”, “La vergogna”, “L’evento”, “Gli anni” (con il quale ha vinto il Premio Strega Europeo 2016), “L’altra figlia”, “Memoria di ragazza”. Oltre al Premio Strega europeo 2016 per il romanzo “Gli anni”, Ernaux è stata insignita dei premi Marguerite Duras, François Mauriac, del Prix de la langue française, del Premio Renaudot.