Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed economica, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada. Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Umbria, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro del parco circolante in regione e nelle singole province.
Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. In linea con la media nazionale, l’Umbria registra un calo del -11,3% e 352 nuovi mezzi. Tra le province c’è un grande distacco: Perugia segna -7% mentre Terni arriva a -32,8%.
Nel trasporto persone, le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). In questo caso il calo dell’Umbria è inferiore al dato nazionale e scende a -14,8% con 46 nuove targhe. Le province si comportano in maniera completamente differente. Da una parte il capoluogo segna una crescita, seppur lieve, del 5,4% mentre Terni mostra un picco negativo di -58,8%.
Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno).
In Umbria il metano sale a 3,71% e fonti ibride ed elettriche si attestano allo 0,1% e allo 0,04%.Entrambe le province seguono la media regionale.
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido.
Stesso schema anche in Umbria, che però vede una totale assenza di fonti ibride.
Le quote di gasolio si abbassano a Perugia a favore del metano (8,7%) e dell’elettrico, che raggiunge l’1% superando benzina e benzina e gas liquido.
A Terni invece le fonti elettriche si azzerano e la quota di benzina e gas liquido si alza 2,3%.
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%). In Umbria la fascia preponderante è quella 15-20 anni (19,8%) insieme a 10-15 (19,4%) e 20-30 anni (18,1%). In generale i veicoli di massimo 5 anni superano, anche se di pochi punti, quelli di oltre 30 anni (16,6% vs 13,8%). Perugia detiene la quota più alta di autocarri giovani che arrivano al 17,1% e quella più bassa di mezzi vecchi, al 13,5%. Terni segna rispettivamente per le due fasce di età il 15,3% e 14,8%.
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. In regione l’incidenza della fascia più recente si abbassa a 12%, mentre quella dei veicoli più datati si alza arrivando a 33,4%. Il distacco è netto anche nelle province: a Terni gli autobus ultraventennali sono il 41,5% mentre quelli di massimo 5 anni il 15,9%. A Perugia la quota di mezzi giovani scende di oltre 4 punti percentuale e quella opposta di quasi 10 punti.
Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). Stesso trend anche in Umbria, dove gli autocarri Euro 0,1 e 2 sono il 35,3%, al di sopra della quota di Euro 5 e 6 (27,6%). Terni registra il tasso maggiore di classi inquinanti (48,1%) e il 31% di classi recenti. Anche a Perugia la situazione non è rosea con gli Euro 5 e 6 al 29% e Euro 0, 1 e 2 al 36,4%.
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In regione il 29,4% del parco è Euro 5 e 6 mentre le classi più inquinanti dalla 0 alla 2 raggiungono il 38,3%. Percentuali simili nelle province: Terni si conferma maglia nera con il 48,1% delle categorie datate e il 31% di quelle più recenti. Male anche Perugia con i rispettivi 36,4% e 29%.