“Non era mai accaduto prima che un singolo dirigente di un’amministrazione pubblica sottoscrivesse accordi con una sigla sindacale al di fuori dei tavoli ufficiali, esautorando di fatto il ruolo della propria delegazione trattante, demandata dal sindaco alle relazioni sindacali”.
È quanto afferma in una nota Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil che parla di “procedura mai vista, irriverente e scorretta, non solo nei confronti delle lavoratrici, del sindacato e della stessa delegazione trattante, ma anche del prefetto, che nella procedura di raffreddamento aveva raccomandato alle parti di rivedersi per trovare una soluzione”.
Ma quale è la causa di un simile comportamento? “Non era opportuno sottoscrivere accordi con la Fp Cgil: questa – riferisce Lucci – è stata la risposta della dirigente all’istruzione alla nostra richiesta di spiegazioni”.
Come recita il contratto le relazioni sindacali dovrebbero essere improntate ai principi di “buona fede e correttezza”, “ma evidentemente – incalza Lucci – queste non sono patrimonio di questa Amministrazione”.
Per la Fp-Cgil, l’attacco che si protrae da tempo ai servizi educativi comunali è inaccettabile e vedrà “una forte, irriducibile e netta opposizione da parte della Cgil, in tutte le declinazioni dal livello provinciale a quello nazionale”.
Intanto, l’assemblea delle insegnanti e delle educatrici, che si è tenuta questa mattina, ha rinnovato all’ unanimità il mandato alla Fp Cgil affinché continui a porre in essere “tutte le azioni possibili a difesa del servizio, per ristabilire il giusto clima lavorativo, nell’interesse delle famiglie e dei bambini, che pretendono un servizio di qualità che solo il Pubblico è in grado di garantire”.
“A questo punto vogliamo rivolgere al sindaco Latini due domande precise – conclude Lucci – pensa o no che i servizi educativi comunali siano ancora una risorsa per la nostra città e vadano quindi potenziati? E se sì, cosa pensa di fare per risolvere questo problema e verificare la correttezza del comportamento dei suoi dirigenti? Attendiamo fiduciosi una risposta.”