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“Abbiamo lasciato le nostre case, e inoltrandoci nel buio della città, ci siamo raccolti qui, nella casa di Dio, in questa chiesa madre della Diocesi. Ognuno, carico e ricco della propria umanità, pieno di sofferenze e di speranze, animato dalla fede, che alterna ferma convinzione a dubbi esistenziali, è accanto a uomini e donne del proprio tempo e della propria città, fratelli e sorelle nella fede, per lasciarsi raggiungere dal mistero e rinnovarsi nella propria identità e nell’ impegno di vivere cristianamente.”
E’ l’incipit dell’omelia della notte di Natale di Mons. Giuseppe Piemontese, in un Duomo gremito di fedeli.
Ma il vescovo di Terni non ha risparmiato critiche ai governi e ai legislatori del mondo occidentale e cita il filosofo Massimo Cacciari.
“Anche quest’anno l’annuncio della nascita di Gesù, il Messia, si rinnova in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori dello Spirito e della solidarietà umana.
Il Natale di Gesù oggi come duemila anni fa – ha affermato il vescovo – avviene in un impero, dove i vari potenti sono più dediti alla conservazione ed espansione del potere, al censimento delle ricchezze materiali, economiche e finanziarie che alla elevazione civile e sociale dell’umanità, più alla invenzione e produzione di armi sofisticate, alla acquisizione di zone di influenza su popoli e nazioni che alla promozione della pace e della fraterna convivenza tra i popoli.”
L’OCCIDENTE CHE NON PIACE ALLA CHIESA
“Nel nostro mondo occidentale, che pure si gloria delle radici cristiane, solo nell’anno trascorso si è posto mano a legislazioni che incidono pesantemente sulla tenuta di principi su cui si basa la natura umana nella sua costituzione basilare e per essere concreti e per citare le situazioni maggiormente note e più dibattute mi riferisco alla legalizzazione delle unione civili equiparate al matrimonio, alla maternità surrogata, all’ approvazione di leggi sul fine vita in odore o peggio propedeutici alla eutanasia, proposte di legalizzazioni di droghe varie, leggi e atteggiamenti dettati da egoismi nazionali sul versante dell’impegno ecologico, da indifferenza verso intere nazioni povere o affamate, da rifiuto nella accoglienza di richiedenti asilo, ecc.”
“In una recente intervista il filosofo Massimo Cacciari ha detto sconsolato che i primi ad aver abolito il Natale sono i cristiani che danno a vedere che per loro il Natale non ha nessuna rilevanza. In effetti – ha affermato Mons. Piemontese – difronte alla notizia che Dio si fa uomo, uno o si incavola o impazzisce.Invece non succede né l’una né l’altra cosa perché prevale l’indifferenza o il riporre la fede ad aspetto marginale o irrilevante della vita reale.”
Nel video il tratto dell’omelia su unioni civili e fine vita.
In un secondo video, un classico di natale, “Astro del ciel”, interpretato dal coro polifonico della Cattedrale di Terni.
E, infine, il video, con la citazione di Massimo Cacciari.