Dopo il grande successo ottenuto al Festival dei Due Mondi di Spoleto arriva nei teatri umbri “La signorina Giulia” di August Strindberg, con Giuliana Vigogna, Christian La Rosa, Ilaria Falini, l’adattamento e la regia di Leonardo Lidi, uno degli artisti più apprezzati del teatro degli ultimi anni, che ha vinto a soli trentadue anni il Premio della Critica 2020 dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Anche questo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, in continuità con la sua vocazione a sostenere e accompagnare i giovani talenti.
La prima data umbra è prevista al Teatro Comunale di Narni domenica 21 novembre alle ore 21, le recite proseguiranno poi al Teatro Morlacchi di Perugia dal 24 al 28 novembre, dal 30 novembre al 3 dicembre al Secci di Terni, il 5 dicembre al Teatro Ronconi di Gubbio, il 7 dicembre al Teatro Menotti di Spoleto, domenica 12 dicembre al Comunale di Todi, per finire domenica 27 febbraio al Mengoni di Magione.
Lidi affronta i testi sacri smembrando e ricomponendo la progressione temporale per rivelarne nuove e insolite pieghe interpretative, coerente con un ideale di teatro di parola.
“Continuo la mia ricerca sui confini autoimposti dalla mia generazione – dice Lidi – consapevole che il concetto di lockdown ora interroga lo spettatore quotidianamente sui limiti fisici e mentali della nostra esistenza. ‘La Signorina Giulia’ è considerato il capostipite del movimento europeo detto “naturalismo” e August Strindberg, spigoloso e violento, in Italia spesso subisce la semplificazione della verità. Se è vero che l’opera di Strindberg fa parte della nuova formula di Zola “rendere vero, rendere grande e rendere semplice” non bisogna scordare le grandi incoerenze, l’incapacità del normale e la enorme statura teatrale dell’immorale drammaturgo svedese. Tre orfani vivono uno spazio dove è impossibile non curvarsi al tempo, dove la vita è più faticosa del lavoro, in una casa ostile da dove tutti noi vorremmo fuggire. Nell’arco di una notte capiamo come gestire questa attesa, prima della fine, cercando di ballare, cantare e perdersi nell’oblio per non sentire il rumore del silenzio; se nella macabra attesa del Finale di Partita o nell’aspettare Godot sono i morti e i vagabondi a dover gestire il nulla, in Strindberg sono i figli a dover subire l’impossibilità del futuro. Nello spavento del domani l’unica stupida soluzione è quella del gioco al massacro, il cannibalismo intellettuale. L’inganno. Il Teatro. Julie: Ottimo Jean! Dovresti fare l’attore.”
La Compagnia incontrerà il pubblico al Teatro Morlacchi di Perugia, giovedì 25 novembre alle 17,30 e a Terni, giovedì 2 dicembre alle ore 17, nella Biblioteca Comunale.
Per accedere a teatro è necessario il Green Pass.