La Confraternita di San Giuseppe e San Francesco di Paola ha organizzato, ieri sera, venerdì 8 aprile, la celebrazione del Rito della Via Crucis all’interno del Parco storico delle Grazie, di Terni.
E’ stata la prima volta di una Via Crucis a Terni, che è stata celebrata in una location molto suggestiva come il parco Le Grazie e che si è conclusa all’interno della bellissima Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sottoposta recentemente a importanti lavori di restauro. L’ultima stazione, la 14^, del calvario di Cristo, infatti, era posizionata proprio dentro la Chiesa.
Un Rito molto partecipato con centinaia di fedeli presenti, presieduto dal vescovo di Terni mons. Francesco Antonio Soddu con don Angelo Gatto, direttore della Pastorale della Salute e priore della Confraternita e padre Massimo Lelli, cappellano del carcere di Terni.
E’ stata celebrata la passione di Cristo creando un momento di riflessione e di conoscenza reciproca con meditazioni redatte dalla comunità penitenziaria della Casa Circondariale di Terni, lette da alcuni volontari.
Così si è inteso dare voce a tutte le componenti di una difficile e complessa realtà sociale che comprende i detenuti, le famiglie delle vittime dei reati, gli agenti di custodia, i magistrati, gli assistenti sociali.
LA RIFLESSIONE DI UN DETENUTO
“Ho sempre pensato che dove mi trovo sia un posto dimenticato da Dio perché quello che accade qui dentro lo si può capire solo se lo vivi di persona, se lo tocchi con mano anche perché non c’è cosa peggiore di essere privato della propria libertà, soprattutto quando la pena inflitta ti sembra superare le colpe per le quali sei stato condannato.
Vedi tutto nero. Non riesci a immaginare via d’uscita, pare che tutto vada storto e arrivi persino a pensare alle peggiori cose.
Quante volte mi è balenato in testa che la strada più corta per risolvere i miei problemi era quella di lasciare questa vita terrena!
Pure io mi sono sentito un po’ come Gesù, sono stato accusato, giudicato e condannato a morte! Sono sprofondato fino a vedere l’inferno.
La forza per rialzarmi e credere che ancora ce la potevo fare è stata la preghiera, alla quale mi sono aggrappato con la fede per sconfiggere il diavolo che era entrato dentro di me. Tutto questo è accaduto grazie al sostegno di tante persone che mi amano e che mi sono state vicino nei momenti di sconforto.
Con l’aiuto di un’amica speciale, anche se con molta fatica, sono riuscito a capire che Dio non ci abbandona mai! Così ho aperto gli occhi. Lui, in realtà, è sempre dietro l’angolo anche in un posto come questo, vive con noi e ci conforta nelle sofferenze. Perché ci ama tutti nella stessa maniera, non ha preferenze, non fa distinzioni”.
La celebrazione è stata realizzata dalla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola in collaborazione con la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la casa Circondariale di Terni, la Caritas diocesana e il Comune di Terni e si inserisce nell’azione di valorizzazione del Parco delle Grazie prevista dal Patto di collaborazione tra Confraternita e Comune di Terni-Direzione Welfare sottoscritto nel 2020.
Fra i presenti il sindaco di Terni, Leonardo Latini, l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti, il comandante della polizia penitenziaria di Terni, Fabio Gallo.