Un altro cuoco umbro, dopo il ferentillese Umberto trotti, ha conquistato la semifinale del programma Sky “Il miglior chef d’Italia”, si tratta di Emanuele Rengo, di Acquasparta, titolare del “Vis à Vis, cucina&eventi”, di Orvieto.
Emanuele, insieme alla moglie Rea, ha avviato l’attività nel 2016 a Narni, soltanto l’anno scorso il trasferimento del “Vis a Vis” a Orvieto.
Nel suo ristorante si mangia vegetariano, si può apprezzare la Cucina Naturale Gourmet. “Abbiamo iniziato con questo progetto, 5 anni fa – dice Rea – con prodotti del territorio, ricette della tradizione rivisitate in chiave moderna, con cotture particolari. Noi non facciamo altro che prendere le materie prime, stagionali, regionali e nazionali , e cucinarle, dai legumi ai formaggi, perché in tutte le ricette la cucina vegetariana è presente. E’ cucina italiana”.
“Sono felice di aver avuto la possibilità di portare la mia proposta 100% vegetale a una grande platea come quella nazionale e di Sky, Il mio lavoro – spiega Rengo – è fondato sulla ricerca delle eccellenze italiane e nel pieno rispetto della Natura, dei suoi ritmi. Assecondare i cicli naturali delle materie prime significa portare armonia nella mia cucina: una rivoluzione continua di colori, sapori e abbinamenti creativi”.
Emanuele è l’unico chef, fra i 30, che fa cucina vegetariana.
In piazza San Domenico, a Orvieto, sono attese le telecamere Sky e la troupe al seguito dello Chef Simone Falcini, master della trasmissione. Ancora, comunque, non è stata fissata una data.
In questo turno, in giro per l’Italia, i 30 Chef gareggeranno ognuno nella propria cucina per giocarsi, poi, la finale a tre.
“Questa occasione – sottolinea lo Chef Rengo – mi darà la possibilità di dare maggiore visibilità alla mission di Vis à Vis. Nella mia cucina la tradizione italiana, naturalmente vocata al vegetale, incontra la ricerca di preparazioni e cotture moderne che sempre di più rispettano la materia prima. Una grande attenzione che mira a valorizzare e conservare al massimo le proprietà di ogni cibo. Il tutto dentro la nostra visione complessiva del futuro, di un domani sempre più ‘cruelty free’ e attento al ‘green’ in ogni suo aspetto”.