Vicine o lontane che siano le elezioni , il dibattito politico sul futuro della città è già iniziato.
Venerdì sera Unione Civica per Terni ha presentato il suo manifesto in un convegno che si è svolto nell’ex chiesa del carmine, alla Passeggiata.
“Nascondere la realtà dei fatti – sostiene Unione Civica per Terni – significa proseguire nell’opera di demolizione dello straordinario passato economico e sociale di Terni e della dignità e dell’orgoglio che sono sempre stati patrimonio della nostra comunità.
Le difficoltà socioeconomiche in cui versa la città, hanno portato le giovani generazioni a ricercare opportunità di crescita e di lavoro in altri territori, una perdita, questa, il cui prezzo ci condizionerà per decenni se noi tutti non porremo un argine.”
“L’obiettivo chiaro che da anni la classe politica in Umbria persegue è uno – secondo UCT – rendere Perugia sempre più competitiva per rivendicare il ruolo di capoluogo dell’eventuale nuova macroregione che, secondo i propositi, dovrà unire Marche, Umbria e Toscana.
Questo disegno penalizza pesantemente l’Umbria del Sud e la nostra città, destinandola a diventare una periferia sempre più profonda e marginale, e mina l’integrità di territori e comunità della nostra regione, che si indebolisce economicamente e politicamente.”
” Terni – aggiunge l’UCT – deve saper esercitare un’azione aggregante nei confronti dei territori limitrofi (Spoleto, Todi, Valnerina, Rieti, Viterbo…). Questa è la strada obbligata, da percorrere per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Integrare le singole vocazioni valorizzerà il patrimonio di ciascuna realtà territoriale, in un progetto unitario di rinascita culturale, economica e sociale.
Solo marcando una netta discontinuità rispetto al passato si potrà sconfiggere la rassegnazione, e ridare speranza, rompere l’isolamento nel quale siamo stati relegati.”
Unione Civica per Terni si rivolge
– A chi vuole guardare a Terni e all’Europa come la patria dei diritti civili e delle opportunità per i giovani
– A tutti quei cittadini che fanno della modernità e dell’innovazione i loro obiettivi
– A tutti gli uomini liberi che si riconoscono in un pensiero riformista.
Al convegno, fra gli altri, è intervenuto l’ex assessore comunale alla cultura, Giorgio Armillei.
Secondo Armillei pensare di riproporre lo stesso modello di città che si basa sulla grande industria e sulle prestazioni erogate dall’ente pubblico è sbagliato. Lo slogan che ha utilizzato è basta con l’acciaio, i servizi sociali e i buoni sentimenti.
“Non si tratta di una decisione da prendere – ha ribadito l’ex assessore – si tratta di osservare con attenzione quello che accade e Terni, da qualche lustro, ha concluso una fase della sua storia. La fase in cui la grande impresa ha costituito un polmone cruciale della struttura economica della città e ha costituito e costituisce ciò che definisce la città stessa, pensando a come evolverà l’organizzazione del lavoro nei prossimi anni , immaginare di pensare il futuro della città ancora ragionando intorno a un modello che vede la centralità della siderurgia, le prestazioni sociali della pubblica amministrazione che non è più in grado di fornirle come è stato in passato, penso che non ci consentirà di aver un futuro come città, bensì come area residenziale a Nord di Roma ma sicuramente non un futuro di città. Le città hanno funzioni complesse, hanno autonomia, hanno capacità , hanno sedi urbane di funzioni importanti, le aree residenziali, no. E’ un tema non nuovo e non solo per la politica, è una tema anche per le multinazionali.”
“Terni – ha aggiunto Armillei – ha una storia industriale che non può essere cancellata ma che non produrrà in futuro gli stessi effetti che ha prodotto nel passato, questo è il tema fondamentale”.
Al centro dell’intervento di Armillei anche il tema della discontinuità politica:”in tempi di crisi – secondo l’ex assessore – è una risorsa perché restituisce un po’ di fiducia, anzi diciamo che inietta fiducia nella città. Significa non buttare via quello che è stato fatto in passato ma prendere finalmente atto che, con il meglio di quello che abbiamo fatto in passato, non riusciremo ancora a costruire un futuro forte per Terni. Dobbiamo sapere che dobbiamo cambiare molte cose”.