Ecco la nota della Procura della Repubblica di Terni sulla vicenda dell’abbattimento dei 36 pini di viale Borsi.
“E’ di questi giorni la notizia dell’esposto-denuncia presentato dal circolo territoriale dell’associazione Verdi, Ambiente e Società di Terni-Narni e di una diffida curata da 55 persone ternane con la quale segnalano irregolarità in merito al piano di abbattimento di n. 36 pini posti sulla via Borsi e via Buonarroti del comune di Terni , chiedendone altresì il sequestro.
Allo stato degli atti , l’ufficio del P.M., non ravvisando l’urgenza di provvedere tenuto conto del carteggio trasmesso dall’esponente, rigettava la richiesta di sequestro trasmettendo contestualmente gli atti al GIP del Tribunale di Terni con parere negativo. In data odierna il GIP di Terni rigettava la richiesta del sequestro.
Orbene, al netto del merito della vicenda, quel che rileva è la sussistenza di ragioni di interesse pubblico alla diffusione della notizia posto che il tema sollevato investe la vivibilità e la sopravvivenza dell’uomo in un ecosistema che garantisca il diritto all’ambiente di fonte costituzionale, unitamente alla salvaguardia dei beni sottoposti a vincoli paesaggistici, indi beni culturali.
E, tuttavia, per evitare confusioni e strumentalizzazioni dell’azione penale, occorre specificare che l’azione penale si occupa di condotte umane illecite perché animate dalla volontà di arrecare danno a taluno o di danneggiarlo o ancora di distruggere, deteriorare o rendere inservibile la cosa, mentre le condotte semplicemente illegittime, in quanto adottate da organi incompetenti o tenute in violazione di legge o viziate da eccesso di potere, sono assegnate alla competenza del giudice amministrativo regionale. Senza questa azione di confine, il potere giudiziario rischia di invadere il potere esecutivo creando cortocircuiti istituzionali, contribuendo sia alla creazione di ostacoli all’azione della pubblica amministrazione sia alla delegittimazione dell’operato dell’autorità giudiziaria.
Per rimanere al caso concreto, ed indi per dare una corretta informazione ai cittadini, nella vicenda che ha interessato l’abbattimento di 36 pini domestici, indi da considerare alberi non monumentali, allo stato delle indagini curate dalla stazione carabinieri forestali di Terni, ed in attesa di eventuali, ulteriori approfondimenti, risulta che l’operato del Comune di Terni sia stato conforme al dettato normativo che autorizza l’abbattimento di questi alberi per accertata compromissione dello stato vegetativo, nonché per inderogabili esigenze di pubblica utilità o incolumità. Succede, infatti, che il Comune di Terni, in data 16 maggio 2022, ha autorizzato AFOR alla recisione dei pini in argomento sulla scorta di apposita relazione tecnica. In particolare è scritto “Pertanto, data l’elevata frequentazione dei luoghi, i fattori elevati di danno da rami, estremi del tronco, l’inclinazione delle piante, le loro condizioni fitosanitarie e soprattutto l’impossibilità di effettuare interventi di recupero, si propone l’abbattimento”.
Il sindacato sull’esercizio della discrezionalità tecnica dell’Ente Locale, come sopra detto, in assenza di elementi conducenti verso una strumentalizzazione dell’azione amministrativa a fini di danno o di favore o meramente distruttiva, compete eventualmente al T.A.R dell’Umbria”.
Terni, il GIP respinge la richiesta di sequestro conservativo dei pini di viale Borsi. Si può procedere con l’abbattimento