Laddove è completamente mancata la politica, a sinistra, come a destra e al centro, è riuscita la Ternana tanto da far dire al vice presidente della società rossoverde, l’ex arbitro internazionale Paolo Tagliavento, che “è un fatto epocale”.
Una cosa che nemmeno è stata mai messa in discussione ovverosia che in provincia di Perugia ci fossero 5 cliniche convenzionate private con il pubblico e nessuna in provincia di Terni. Si potrà giustamente obiettare che, fino ad oggi, non ci sono stati investitori privati disposti a credere in un’operazione simile ma oggi quell’imprenditore c’è, risponde al nome di Stefano Bandecchi e ha creato un certo imbarazzo nel cuore della politica che decide (la giunta regionale).
Non solo ha obbligato la regione ad allestire una conferenza dei servizi decisoria che ha avuto un esito negativo (con tanto di divieto a costruire) ma ha costretto la stessa giunta a smentire se stessa, dopo qualche giorno di “riflessione”, proprio su quell’esito negativo.
La regione infatti ha fatto sapere che entro il 31 dicembre prossimo emanerà una delibera sul piano di fabbisogno sanitario che diverrà la misura per il rilascio, in base ai posti individuati, dell’autorizzazione alla realizzazione delle strutture sanitarie.
Si procederà – ha fatto sapere la regione – “alla definizione del piano di fabbisogno, a seguito dei nuovi standard regionali emergenti dalla realtà post-covid al fine di assicurare una distribuzione e un numero di posti letto (convenzionati, ndr) che rispondano al principio di equilibrio territoriale e prossimità all’utenza, nonché in considerazione della mobilità passiva registrata”.
Verrebbe da dire, incredibile. Una capriola a 360 gradi che nemmeno un acrobata, super allenato, sarebbe stato in grado di garantire.
Oggi pomeriggio Tagliavento e Sergio Anibaldi hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno ripercorso tutto l’iter del progetto.
“Il nostro iter era quello corretto – ha specificato Tagliavento – peccato che questa volontà della regione non sia emersa mesi fa quando noi abbiamo presentato questa tipologia di progetto (febbraio 2021) , la conferenza dei servizi – ha sottolineato Tagliavento – avrebbe avuto un esito totalmente favorevole. Voglio comunque dire che questo riequilibrio che ci sarà da qui a poco è qualcosa di epocale perché abbiamo ottenuto quello che la politica in tutti questi anni, per questa città, non è mai riuscita ad ottenere”.
“La Ternana – affermato Anibaldi – non ha mai chiesto l’autorizzazione all’esercizio per un qualcosa che non esiste , lo capirebbe anche un bambino, nonché l’accreditamento benché mai il convenzionamento. Noi avevamo chiesto, ai fini dell’equilibrio economico-finanziario del piano, la possibilità di mettere a servizio di un’opera pubblica (lo stadio nuovo), un’altra opera pubblica (la clinica privata) che potesse essere compensativa e potesse garantire quell’equilibrio economico-finanziario. Dunque noi abbiamo chiesto prima al comune poi alla regione l’autorizzazione alla costruzione e l’impegno programmatico affinché si garantissero su Terni una quantità di posti per una sanità privata da accreditare successivamente e, laddove ci fossero le condizioni , all’interno di un bando, il convenzionamento. La Ternana non ha mai assolutamente chiesto , nella fase della conferenza dei servizi, di poter avere qualcosa che non era possibile avere anzi ha esplicitato quali erano i passaggi normativi”.
“Tutto chiaramente scritto nel progetto – aggiunge Tagliavento – e io penso che questo progetto non è stato nemmeno letto fino in fondo”.
“In maniera tardiva la delibera di giunta di ieri – precisa Anibaldi – sintetizza che il progetto Ternana si può percorrere, così come aveva richiesto , all’esito di una valutazione programmatica che può dire sì o no e nessuno ha chiesto che fosse per forza sì”.
Si tratta solo di un primo riconoscimento, la correttezza dell’operazione, la strada da percorre resta lunga e impervia soprattutto perché si toccano interessi milionari, fin qui dati per scontati.