Bandecchi , o meglio l’Università Niccolò Cusano, vende la Ternana, senza se, senza ma. Una decisione dolorosa, ma inevitabile secondo il fondatore e presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Università Niccolò Cusano Stefano Bandecchi che a Tag 24 ha spiegato i motivi che l’hanno portato a decidere in questo senso.
“Il consiglio d’Amministrazione dell’Università – ha spiegato Stefano Bandecchi – dato il momento e date le situazioni poco chiare a livello legislativo e data anche la confusione creata dalla Guardia di Finanza dall’indagine condotta, l’Università Niccolò Cusano ha deciso che è arrivato il momento di uscire…“. “Con grande dolore – ha aggiunto il fondatore dell’Università Niccolò Cusano – si è deciso oggi di vendere la Ternana. Noi proseguiremo con serietà finché non troveremo un acquirente serio intelligente e bravo, ma l’Università ha deciso di uscire dal mondo del calcio perché non è un mondo produttivo e non è un mondo che, in questo momento, interessa più all’Università Niccolò Cusano“.
“Io e l’Università Niccolò Cusano – ha precisato Bandecchi – teniamo molto a questa società e la sto vendendo solo per colpa dell’infamia. Sia ben chiaro noi non molliamo nulla, appena l’ho messa in vendita, abbiamo ricevuto delle manifestazioni d’interesse, credo siano tre, ma non ne so granché nemmeno io, mi hanno informato gli avvocati, vedremo. Non so ora a chi venderla – ha aggiunto – ma quando arriverà una persona seria o un fondo di investimento serio ne parleremo. Vogliamo soggetti che possano acquisire la Ternana in maniera corretta e garantire alla stessa una crescita importante perché se lo merita e perché sono io stesso che ci tengo. Ma sia ben chiaro, proprio perché ci tengo, l’Università Niccolò Cusano non abbandonerà mai la società. Il consiglio di amministrazione ha deciso e deliberato che rimarrà con almeno il 10 a anche il 20% delle quote. Non sarà più un asset strategico, ma continueremo a proseguire nel nostro progetto rimanendo collegati all’interno sicuramente anche attraverso una sponsorizzazione, restando dentro senza avere la maggioranza, e la garanzia della serietà delle persone che la prenderanno è proprio in virtù del fatto che noi resteremo dentro. Se manteniamo il 10 o 20% è proprio perché ci saremo anche noi”.
Nessuna retromarcia anche sul progetto stadio. “No no ma chi abbandona – ha detto – noi parteciperemo al bando e se lo vinciamo, faremo tutto quello che bisognerà fare per costruire lo stadio e la clinica e dare a Terni quello che ho sempre detto. Non è che uno fa tutto quello che ha fatto, seguendo anche in questo caso le leggi dello Stato Italiano per giocare. Le sembro uno che gioca? Andiamo un passo alla volta, quando ci sarà il bando per lo stadio e per la clinica parteciperemo”.