Deve, per forza, cambiare un’altra volta la sua occupazione: lo stabile delle scuole a San Girolamo di Narni, era per ospitare la Gioventù Italiana del Littorio, poi il liceo classico, quindi un corso di Ragioneria, una scuola media ed infine il centro di formazione professionale, è oggi chiuso. Ma con prospettive. Prospettive? Chissà! Intanto lo stabile: è bellissimo, monumento nazionale, architettura razionalista, davvero cattura l’occhio, ed è pure molto ben restaurato. Lì ci ha però messo gli occhi la Ternana, ma col probabile cambio di proprietà, può darsi che tutto salti. E comunque rimane vuoto. Sergio Bruschini, consigliere comunale, ha invitato il Sindaco a prendere qualsiasi contatto per evitarne il degrado, per farlo ripartire in qualche modo. Un invito assolutamente attuale, dal momento che la Ternana comunque avrebbe, o prenderà, solo il piano terra. Come per Bruschini, rimane un mistero perché la Regione non abbia puntato anche su Narni per mantenerlo alla formazione professionale: Narni era, e rimane, assolutamente industriale, per cui sarebbero serviti i profili che vi venivano formati. Anche i corsi per cuochi e baristi, alla sede alla Rocca Albornoz, si sono volatilizzati. Sarebbe da capirlo, con attenzione.
Già la Ternana: “Il discorso era a livelli preliminari ma la voglia di creare un punto medico/propedeutico alla gara era, ed è, molto forte – spiega Giovanni Rubini, l’assessore – lì si potrebbero allestire sale per il massaggio, per le lezioni teoriche, quelle con il mentalcoach, insomma, vi potrebbero entrare tutta una serie di figure, che ormai accompagnano il calcio professionistico. Senza contare le donne in rossoverde che giocano a Narni, e i calciatori della primavera. E la parte superiore? Rubini abbozza un pensiero che ancora non è stato verificato ma che avrebbe un suo senso: “Narni è città piena di associazioni di volontariato: trovare una casa per tutte le associazioni, farle confluire in un unico stabile in modo che si realizzino delle sinergie, sarebbe una cosa davvero interessante. Ma per questo c’è ancora tempo”.
Rimane lo stabile, davvero molto bello, con una palestra occupata dalla sala scherma, che si staglia sul San Girolamo, così come l’aveva visto nel 1938 Gianangelo Pica, l’architetto di Como, che l’aveva progettato. Ed il restauro ha ripreso tutte le idee del progettista, dal momento che lo stesso Pica, quando si decise di metterci le mani, era ancora in vita e perfettamente in gamba e quindi ha guidato i lavori. Rimane un monumento, come giusto che sia, ma che dovrebbe (deve) essere assolutamente adoperato per non vanificarne le funzioni.