“Ho scelto di non ricandidarmi in Consiglio comunale insieme ad un centrosinistra diviso, ho rifiutato di essere strumento di uno contro l’altro di coloro che uniti hanno fatto una efficace opposizione propositiva all’amministrazione del sindaco Latini e insieme possono vincere”.
Lo scrive in una lettera appello, Alessandro Gentiletti, il consigliere comunale uscente di Senso Civico che non si ripresenterà alle amministrative di maggio 2023, spigando anche la “scelta personale” che lo ha indotto a prendere questa decisione. Non con uno schieramento progressista diviso.
“In tanti mi dicono di ripensarci – scrive ancora Gentiletti – resto tuttavia convinto di questa scelta. Il centrosinistra diviso non è la prosecuzione del mio e del nostro lavoro. La situazione in cui si sono trovate le classi dirigenti locali esigevano che qualcuno desse l’esempio, facendo per primo un passo indietro con un gesto chiaro, netto e disinteressato da ogni tornaconto e poltrona. Io sono stato il primo, ora spetta ad altri se lo vogliono. Ho apprezzato quei padri nobili del centrosinistra che hanno dimostrato di aver colto il senso politico del mio gesto e si sono attivati. Loro sono, per il centrosinistra, un punto di riferimento da ascoltare con umiltà, per il tanto che hanno saputo dare nei momenti difficili di cui sono stati protagonisti. Che con disciplina e onore hanno pagato per le responsabilità di chi li ha preceduti. Penso che la comunità progressista non abbia bisogno di chi ritorna all’improvviso per prestarsi ad operazioni divisive e cosi sprecare il lavoro che io, i consiglieri di opposizione, tra cui il candidato sindaco Fiorelli, tanti giovani della nostra generazione e cittadini, abbiamo svolto in questi anni, scegliendo di restare a Terni. Lo dico con rispetto verso la comunità del Partito Democratico ternano, a cui come consigliere comunale e politico ho avuto modo di rinnovare la lealtà a cui non ero tenuto ma di cui, da oltre dieci anni, sono capace soprattutto nelle divergenze di vedute. Le rivolgo un appello in punta di piedi ed in zona cesarini. Oggi, se vuole, ha più forza di quello che tanti pensano – conclude Gentiletti – e può finalmente dimostrare di tenere alla città prima di ogni altra cosa. Con generosità può compiere quel passo indietro che farà fare a tutti il passo in avanti e servirà a compiere l’unità di tutto il campo progressista, per cui tanto insieme ci siamo battuti. Per andare uniti e andare a vincere”.
Dunque quello che chiede Gentiletti è un gesto di generosità al Partito Democratico, appoggiare la candidatura di Claudio Fiorelli, una candidatura forte , di chiara discontinuità con il passato. E’ l’unica possibilità che il polo progressista ha di poter esser competitivo con il centro-destra. E non dimentichiamo la mina vagante rappresentata da Stefano Bandecchi. La domanda è: riuscirà il Pd di Terni, un partito diviso tra chi vorrebbe sostenere Fiorelli e chi puntare su un candidato di bandiera destinato a una sicura sconfitta, a fare questa scelta?