Praticamente tutti i narnesi hanno visto le recenti riorganizzazioni sanitarie messe in campo dalla Regione tra i due ospedali di Narni e di Amelia, come la naturale fine di un binomio da sempre innaturale, che da mezzo secolo ha abbassato la qualità del servizio complessivo, a Narni di sicuro senza che si innalzasse quello di Amelia. Problemi strutturali, di distanza, di poca voglia di cambiare, hanno reso una situazione davvero insostenibile, che è stata portata avanti nei decenni con grande stanchezza. Ora la Regione ha preso il toro per le corna ripristinando situazioni pregresse. Il consigliere comunale Claudio Ricci, tanto per esempio, non nasconde che il ritorno del Reparto Medicina sia il naturale epilogo di un percorso che non doveva nemmeno per un momento avviarsi: “Ancora c’è qualche problema per mettere a posto tutti i letti ma alla fine si troverà la quadra necessaria per ridare lustro non solo all’ospedale di Narni ma alla sanità nel sud dell’Umbria”. Ma Ricci è solo la punta dell’iceberg della soddisfazione, perché non è un segreto che nessuno a Narni ha mai compreso il perché debba andare ad Amelia quando, ad otto chilometri, c’è il mega centro della Usl di Via Bramante e poi l’Ospedale di Terni. E invece i narnesi sono spesso costretti a prendere la macchina o l’autobus, andare su a San Pellegrino, parcheggiare, scalare salite, per entrare in un ambiente deprimente sotto tutti i punti di vista, che non ha niente di accogliente. Il trasferimento del Reparto Medicina sembra poi essere propedeutico anche alla riapertura di un vero Pronto soccorso. Per adesso è stato bandito il concorso per l’assunzione di personale medico necessario a garantire nelle ventiquattro ore un “Primo soccorso”, da convertire poi in “Pronto soccorso”, che andrebbe a supporto di quello ingolfatissimo di Terni, come richiesto dal sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli. La spinta da parte della Regione è stata davvero provvidenziale e sta ricucendo la discrasia che c’è stata in tantissimi anni. Ovviamente tutto verrebbe riconsiderato di fronte ad un nuovo ospedale, a Cammartana; però anche quella struttura potrebbe essere messa in discussione nell’ottica di una riorganizzazione complessiva della sanità nel sud dell’Umbria, che per tanti anni è stata dimenticata. Tra l’altro la Direzione sanitaria della Usl ha promesso che ad Amelia troveranno spazio una ventina di posti letto per l’Ospedale di Prossimità. Di certo dovranno interessare solo la comunità dell’Amerino mentre quella Narnese dovrà fare riferimento al suo ospedale e a quello di Terni.