La sala consiliare di Palazzo Spada è strapiena. Ogni incontro pubblico di Stefano Bandecchi si trasforma in un vero e proprio bagno di folla, era già accaduto nelle pur grandi sale dell’Hotel Michelangelo e dell’Hotel Garden. E, dunque, a giudicare dalla partecipazione della gente alle sue iniziative, Bandecchi potrebbe diventare molto di più di un outsider, potrebbe diventare un protagonista di primissimo piano in queste amministrative. Una sorpresa clamorosa da far passare notti insonni agli altri candidati. Intanto presenta la sua squadra, i 128 candidati nelle Liste che lo appoggiano che definisce bonariamente “matti”. Accanto a lui ci sono il fedelissimo coordinatore comunale Riccardo Corridore e il presidente nazionale di Alternativa Popolare, Paolo Alli.
Il suo obiettivo è quello di arrivare al ballottaggio e poi prendersi tutti i voti di coloro che non si riconoscono nella guida destra-centro rappresentata da Orlando Masselli. Detto questo è lo stesso Bandecchi a frenare gli entusiasmi dei suoi: “se dovessi scommettere oggi – dice – punterei sul centrodestra unito, devono per forza vincere però voglio ricordare a tutti che queste sono elezioni che riguardano il comune, il centrodestra ha già vinto 5 anni fa e i cittadini hanno sotto gli occhi il risultato”. “Metteremo a posto Terni – dice – la città deve mantenere il suo ruolo di città produttrice e non solo di consumo”. Quindi bisognerà attrarre investimenti delle aziende. Si dice sicuro che Terni avrà lo stadio nuovo e anche la clinica, per questo ha ringraziato il sindaco Latini e la giunta comunale.
Bandecchi si comporta come un padre di famiglia che fa i conti per arrivare a fine mese e dice “sottrarremo dei soldi al bilancio comunale per pagare ogni anno i debiti del comune di Terni che hanno fatto altri, ne restano 56 milioni – dice – e li pagheremo e non ne faremo altri”. Tra i suoi fan non circolano dubbi. “E’ l’unico che parla chiaro, è un grande oratore, è diverso dagli altri”. E poi la madre di tutte le osservazioni: “cambiamo, votiamo per lui, gli altri abbiamo già visto quello che sanno fare e, mi creda, siamo in tanti a pensarla così, prenderà un sacco di voti”. Dunque aleggia su Palazzo Spada, ancora una volta, lo spettro del cambiamento. Lo stesso cambiamento che travolse le giunte di centrosinistra 5 anni fa.
Bandecchi se ne esce con una delle sue frasi a effetto. Annuncia che “non mi ricandiderò per un secondo mandato” perché non ce ne sarà bisogno in quanto “dimostrerò che in 3 anni saremo in grado di realizzare il nostro programma” e ancora “dimostrerò che la politica di Alternativa Popolare è quella giusta, voglio solo dimostrare che se si vogliono fare le cose fatte bene si possono fare. Visto da qui, sarà un successo.