Il 19 giugno dopo lunga malattia è morto nella sua casa di Conselve (Pd) mons. Maurizio Cuccato, cappellano di Sua Santità, parroco emerito di San Giovanni Battista a Terni e già direttore del Centro missionario diocesano con una lunga esperienza missionaria a Ntambue nella Repubblica Democratica del Congo alla guida della missione diocesana .
Mons. Maurizio Cuccato era nato a Bagnoli di Sopra (Pd) il 21.08.1944. Avrebbe, dunque, compiuto 73 anni fra un mese. Dopo aver svolto gli studi al seminario di Rovigo e poi al Pontificio seminario regionale di Assisi era stato ordinato sacerdote il 30.08.1975 a Bagnoli di Sopra (Pd) da mons. Santo Bartolomeo Quadri allora vescovo di Terni e Narni. E’ stato subito nominato vicario parrocchiale a Narni scalo e poi nel 1981 nella Cattedrale di Terni. Dal 1986 è stato parroco a Santa Maria Maggiore e San Nicolò in Collescipoli e dal 1989 nella parrocchia di Sant’ Antonio di Padova in Narni Scalo.
Poi l’esperienza missionaria a Ntambue Arcidiocesi di Kananga Parrocchia S. Bernardo, dal 1994 al 2000, dove ha avviato numerose opere per la promozione umana e per l’evangelizzazione, con la costruzione di chiese e centri della comunità in vari villaggi.
Al suo rientro in diocesi è stato parroco a San Gemini per tornare nuovamente in missione dal 2005 al 2007.
Negli ultimi anni ha svolto il suo ministero sacerdotale nella comunità di Giove, nella parrocchia di San Giovanni Battista a Terni e quale direttore del Centro missionario diocesano fino al 2016, che ha guidato e animato con profonda spiritualità e attenzione verso i più sofferenti.
Per diversi anni è stato anche insegnante di religione nelle scuole medie di Terni.
Le esequie saranno celebrate venerdì 23 giugno alle ore 11 nella chiesa arcipretale di San Lorenzo in Conselve (Pd) presiedute dal vescovo Giuseppe Piemontese.
L’OMAGGIO DI AZIONE CATTOLICA
Oggi è morto don Maurizio Cuccato. Molti di noi l’hanno conosciuto da ragazzi nella seconda metà degli anni Settanta nella parrocchia del Duomo dove, arrivando poco più che trentenne, trovò una realtà giovanile in crisi. Da vice parroco, si dedicò interamente ai giovani mettendo in piedi molti gruppi, distinti per le diverse fasce di età. Negli anni della sua permanenza al Duomo decine e decine di ragazzi e ragazze sono passati per quei gruppi che hanno sempre avuto un chiarissimo orientamento alla formazione umana e cristiana.
Le attività organizzate da don Maurizio erano tante e diverse, dalle riunioni settimanali ai campi scuola estivi e invernali, dalle feste di carnevale ai recital, dall’animazione della Messa domenicale alle visite agli anziani. Ma le cose principali, che più hanno lasciato il segno, tra tutto quello che ci ha offerto in quegli anni, sono state due: la possibilità di condividere, in un clima di libertà e amicizia, con persone della stessa età, un tratto del proprio cammino; e l’educazione a un rapporto personale diretto con la Parola di Dio.
Con pazienza e semplicità portò quei preadolescenti e adolescenti inquieti e recalcitranti, immersi in un mondo giovanile già fortemente secolarizzato, a scoprire a che la Scrittura parlava anche a ognuno di loro.
In quella proposta formativa ben poco rimaneva di ciò che non era essenziale per la maturazione di una fede autentica. Non lasciò spazio né a devozionismi superficiali, né a rigidità ridondanti, né a facili giovanilismi, lavorò per allargare la chiesa ai giovani di quegli anni. Molti di noi oggi, lo ricordano e gli sono grati per questo, e pregano il Signore, sicuri che accoglierà don Maurizio nella sua Casa.
Nei quarant’anni di apostolato a Terni, poi a Collescipoli quindi Narni Scalo, con la parentesi missionaria a Ntambwe, poi a Giove e di Nuovo a San Giovanni a Terni ha fatto crescere nella responsabilità e nella fede generazioni di ragazzi. A lui erano affidate sempre situazioni problematiche dove era necessario un pastore vero, di quelli che ti guidano senza voler essere protagonisti a tutti i costi o senza creare gruppi privilegiati all’interno delle parrocchie.
Tutti erano allo stesso modo accolti e invitati a partecipare resi responsabili di un pezzo della storia. Un grazie al Signore per avercelo donato per il tempo che ci è stato concesso con lui, per la sua dedizione, per la sua semplice ma arguta capacità di accogliere tutti. È grazie a lui che abbiamo conosciuto anche la possibilità di crescere nella fede associati in una grande famiglia quella dell’Azione cattolica che ha cercato di promuovere in parrocchia e tra gli studenti.