Sospesa poco più di un mese fa, riprende con vigore la vertenza all’ospedale di Terni.
Al centro dello stato di agitazione del personale la questione organico. L’età media di infermieri, operatori socio sanitari, tecnici, fisioterapisti e ostetriche supera i 50 anni, l’organico è fermo al 2004 – hanno sostenuto Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl ed Rsu nel corso di una conferenza stampa – e nel corso del tempo sono insorte limitazioni funzionali a causa dello stress lavorativo e della durezza dei carichi di lavoro. I sindacati ricordano di aver sottoscritto un accordo con la direzione aziendale del Santa Maria per l’assunzione di 123 operatori sanitari scaglionati in due anni ma la Regione, che deve dare attuazione a questo accordo con il proprio assenso, non si è ancora espressa. In questo modo, denunciano i rappresentanti dei lavoratori, a Terni si rischia di perdere una vera eccellenza. Per il 23 giugno Cgil, Cisl, Uil ed Rsu hanno programmato un’assemblea all’Interno del l’ospedale poi distribuiranno circa 10.000 volantini per informare i cittadini sulla situazione degli operatori del Santa Maria e sulle iniziative che metteranno in campo nelle prossime settimane, sarà chiesto anche l’ausilio dell’Ispettorato del Lavoro per verificare turnazioni, riposi, reperibilità e straordinari. Dal primo luglio poi, se nel frattempo non si è mosso nulla, si passerà anche al blocco degli straordinari. È necessario il ricambio di professionalità per garantire un’assistenza sanitaria degna di questo nome, concludono sindacati ed Rsu, che ora si basa soprattutto sull’impegno del personale che continua a svolgere il proprio compito con attenzione e professionalità nonostante i grandi disagi e le difficoltà quotidiani.