Walter stava male da un po’ e l’ultima volta che l’ho sentito per telefono mi aveva detto di preparare “il coccodrillo” perché “non ci si raccapezza niente, chi mi dice una cosa, chi un’altra”. Mi aveva anche detto di chiamarlo “perché almeno con te mi posso sfogare”. Una telefonata durata una mezz’ora in cui mi spiegava come stava, la scarsa voglia di fare le cose, la difficoltà nel raggiungere il suo ufficio che si trova vicino Corso Vecchio. Qualche battuta sulla politica locale. Tutto complicato ulteriormente dai postumi di un incidente banale con la moto che gli era caduta addosso da fermo e gli aveva procurato dei danni inenarrabili alla gamba sinistra e a causa del quale era stato mesi immobile. A pensarci bene tutti i suoi guai erano proprio cominciati da quell’incidente sciocco.
Incidente per Walter Patalocco, rottura del femore e ricovero in ospedale per il suo 70° compleanno
Tutto ciò comunque non gli aveva fatto perdere il buonumore e, soprattutto, la sua sottile ironia, tratto distintivo della sua personalità che esprimeva a voce e attraverso la scrittura. Walter era una persona colta e rappresentava la memoria storica di questa città, dalla politica, alla sindacale, alla cronaca. Era una persona autorevole e anche i suoi avversari lo riconoscevano. La sua era una penna importante, la più importante. Su Terni in Rete ha scritto innumerevoli pezzi e, tra i primi, a tornarmi agli occhi questo su una foto che aveva pubblicato e su alcune polemiche che aveva suscitato la data. La foto era di Carlo Angeletti per il Messaggero e riguardava una di quelle famose domeniche a piedi a causa dell’austerity
Polemica Facebook. Ecco perché quella foto non è degli anni 40.
https://terninrete.it/notizie-di-terni-ecco-perche-quella-foto-non-e-degli-anni-quaranta/
Caro Walter mancherai tanto a tua moglie, ai tuoi figli e ai tuoi nipoti ma mancherai tanto anche a noi. E’ stato un privilegio conoscerti.