Thomas De Luca (M5S) nel Question Time odierno al consiglio regionale (ora si chiama assemblea legislativa, ndr) , è tornato sulla questione del bando sull’emergenza abitativa del comune di Terni che, recependo, una legge regionale, esclude dalla partecipazione tutti i soggetti che hanno subito una condanna penale.
De Luca ha chiesto di chiarire all’assessore Enrico Melasecche “quale sia la corretta interpretazione del combinato disposto degli articoli della legge regionale 23/2003, che disciplinano l’assegnazione di alloggi in emergenza abitativa, e se nella fattispecie l’articolo 34 costituisca una deroga specifica alla norma generale dell’articolo 30, definendo quindi in contrasto con la stessa legge qualsiasi esclusione delle domande presentate in assenza dei requisiti dell’articolo 29 operata dal Comune di Terni in virtù dell’avviso approvato. Nell’avviso pubblico emesso dal Comune di Terni – sottolinea il consigliere De Luca – si identificano dapprima i requisiti dell’articolo 29 della legge regionale n.23/2003 come un prerequisito necessario alla presentazione della domanda per l’assegnazione di alloggi in emergenza abitativa, salvo poi, alla fine dello stesso articolo dell’avviso, riportare il comma 5: ‘nel caso in cui i beneficiari non siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo 29 della stessa legge necessari ai fini dell’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Sociale pubblica, le assegnazioni sono effettuate a titolo provvisorio, per la durata dello stato di bisogno, e, comunque, per un periodo di tempo non superiore a due anni.” Secondo De Luca è evidente che i “requisiti soggettivi per l’assegnazione non debbano essere posseduti da coloro che presentano la domanda, come invece descritto nell’avviso pubblico del Comune di Terni”.
L’assessore Melasecche ha risposto che “il bando del Comune di Terni non ha colto le specifiche e le deroghe che la norma regionale consente per fronteggiare situazioni emergenziali e la finalità delle norme che disciplinano l’assegnazione degli alloggi in presenza di emergenza abitativa. La norma è pensata per sostenere le persone che si trovano in situazioni di emergenza previste dalla legge regionale. Esiste quindi la possibilità di derogare ai requisiti richiesti per le assegnazioni ordinarie, sebbene in via provvisoria relativamente allo stato di bisogno. Il legislatore regionale – ha aggiunto l’assessore Melasecche – ha conferito ai Comuni un ampio potere discrezionale per fronteggiare le situazioni emergenziali . Appare quindi singolare quanto fatto dal Comune di Terni, che non ha tenuto conto dei poteri di cui dispone, danneggiando i cittadini in situazione di disagio”.
La questione è esplosa qualche giorno fa quando a una famiglia, particolarmente in stato bisogno, è stato negato il diritto di poter accedere al bando per l’assegnazione di un alloggio popolare a causa di una condanna penale, peraltro scontata, del capofamiglia.
Il Comune di Terni, fin qui, ha sostenuto di avere le mani legate dal regolamento regionale e di non poter fare niente in proposito.
Terni, emergenza abitativa: sit in a palazzo Spada. Casi estremi di chi non ha diritto all’alloggio popolare