“E’ stato un festival clamoroso, un successo incredibile, abbiamo raddoppiato il pubblico in sala e aumentato il pubblico che ci ha seguito on line, un totale di 5 mila spettatori che hanno seguito gli incontri , non i film che non abbiamo trasmesso. La media di spettatori dal vivo, invece, è stata di 700 a serata e 4 spettacoli hanno fatto registrare il sold out, abbiamo dovuto rimandare a casa le persone. 67 sono state le opere presentate. Numeri davvero clamorosi”.
A fare il bilancio del Terni Film Festival-Popoli e Religioni è il direttore di ISTESS, Arnaldo Casali, visibilmente soddisfatto.
Dal Festival è stato mandato un messaggio di pace, sottolineato dal vescovo di Terni, Francesco Antonio Soddu. “Il regno di Dio – ha detto mons. Soddu – è regno di pace e di giustizia e non si ha pace senza giustizia e una piccola ingiustizia non fa altro che generare altre ingiustizie. Noi siamo per la pace – ha aggiunto il vescovo – e condanniamo ogni atto di violenza e siamo a favore delle popolazioni indifese che non hanno nessuna colpa e anche di chi combatte che deve seguire semplicemente degli ordini.”
In conferenza stampa presenti anche Lucrezia Proietti (direzione organizzativa), Martina Tessicini (presidente dell’associazione San Martino, partner del Festival) e l’assessore alla scuola del comune di Terni Viviana Altamura la quale ha annunciato che alcune classi di studenti delle scuole medie di Terni assisteranno alla proiezione del film “La stella di Greccio”, il 4 dicembre, al Gazzoli. Alla proiezione seguirà un dibattito.
Non sono mancate le polemiche, come in ogni Festival che si rispetti. Una è stata sollevata da un giornale on line polacco che ha gridato allo scandalo per il premio alla regista Agnieszka Holland per un film molto critico sulla gestione dell’immigrazione da parte del governo polacco e per il premio a Kasia Smutniak, anche lei autrice di un corto molto critico per la realizzazione di un muro anti-immigrati al confine con la Bielorussia. Un’altra polemica l’ha sollevata il regista palestinese Mohammed Almughanni il quale si è scagliato contro la giuria per il premio assegnato alla regista israeliana Iris Zaki. I due non si sono stretti la mano (non per colpa della Zaki, va detto) e non sono saliti sul palco insieme.
“Siamo particolarmente felici e grati – ha sottolineato ancora Casali – della prima collaborazione con Umbria Film Commission con la quale abbiamo organizzato un work shop dedicato agli effetti speciali tradizionali e una mostra con le opere realizzate dagli allievi di Carlo Rambaldi.”
Per Arnaldo Casali anche la soddisfazione della proiezione del suo primo film da regista, “La stella di Greccio.”
Casali ha poi annunciato che quasi certamente sarà ancora Moni Ovadia, per il terzo anno consecutivo, il direttore del Terni Film Festival.