Il sollievo alle 18,35 quando la prima macchina è passata sul raccordo Orte Terni dopo l’incidente della cisterna che si era ribaltata con liquido infiammabile: per sicurezza erano state chiuse entrambe le “canne”. Una situazione che a Narni Scalo hanno patito sulla propria pelle, col traffico impazzito con tutti i mezzi che di fatto, piccoli e grandi, insistevano sulla Tuderte. Problema insolubile in caso di incidenti? In parte sì perché la conformazione della Conca Ternana e della strada è quella che è. Però, alleviare e contenere è invece possibile. E lo ricorda Piero Fiordi, per decenni il capo della Municipale narnese.
“Si può organizzare meglio l’emergenza. Durante il mio comando, avevamo fatto un piano con la Stradale: nei casi di interruzione della “canna” verso Terni, tutto il traffico veniva fatto uscire a Nera Montoro per avviarlo verso Berardozzo e poi a Vocabolo Sabbione per fargli riprendere il Raccordo: che senso ha, fare questa operazione a San Pellegrino mandando tutti nel collo di bottiglia del Bivio di Amelia? Se poi anche l’altro senso di marcia avesse avuto problemi, come è accaduto oggi, l’uscita vera non sarebbe mai stata quella di Narni Scalo ma quella che portava alla Flaminia”.
Poi sottolinea che in questi casi i vigili avrebbero dovuto presidiare gli incroci, cosa che l’ex comandante ha verificato non essere avvenuto. “Avevamo il nostro schema delle emergenze: le pattuglie entravano immediatamente in servizio, si richiamavano anche quelli che era usciti per avere il massimo del personale ad indirizzare il traffico”.