È stata inaugurata nei fatti la ciclabile che da Terni arriva sino a Narni Scalo: non si è atteso il taglio del nastro al punto che centinaia di ciclisti, e qualche podista, l’adopera ormai in maniera sistematica, soprattutto durante i fine settimana. I tredici chilometri di pista sono davvero belli, insoliti, mostrando un pezzo di Conca Ternana poco vista, attraversando anche il Nera con un ponte di legno (che già esisteva), costeggiando laghetti e proprio il fiume che nella Conca è poco conosciuto.
Certo, c’è chi lamenta che il percorso sia un po’ troppo breccioso con notevole possibilità di cadute, che qualche curva è troppo ad angolo, ma nel complesso l’opera è davvero importante e i miglioramenti verranno strada facendo.
I “dolori” vengono però nell’attraversamento di Narni Scalo: non si è trovata una soluzione interessante, sarebbe stato il caso, forse, di adoperare le due corsie di “30” lungo la Tuderte, per farne una sola da adibirla a pista ciclabile e pedonale, allungandola anche in Via della Doga, evitando di entrare nella zona artigianale, che presenta problemi davvero sconcertanti. Intanto lungo il percorso vi si trovano dei pali della luce in mezzo alla corsia (inconcepibile) e poi lo stesso passa a sfioro lungo le attività artigianali.
Un esempio del disagio? Se mai un artigiano dovesse uscire con i propri mezzi si troverebbe improvvisamente sulla pista, con grande pericolo di chi la percorre, soprattutto dei ciclisti. Una serie di semafori? Chissà! Però si snaturerebbe l’intero percorso, che avrà un giudizio, una volta inaugurato nella sua interezza, internazionale. L’altro grande problema, anche di sicurezza, è il Ponte sul Nera alle porte dello Scalo: quella è una infrastruttura a servizio delle attività produttive ed ora risulta pericolosa e strozzata, quasi inadatta alla percorrenza per i Tir diretti alla zona industriale. Non c’erano soluzioni? Può darsi ma lo si dovrebbe dire e lavorare sin da ora per percorsi più intelligenti. Le Gole del Nera sono così inarrivabili da chi parte da Terni.