Un incontro fuori programma fortemente voluto dal Professor Paolo Cicchini, scrittore e critico d’arte, inserito nel calendario delle attività del Gruppo Archeologico DLF di Terni. “L’arte umbra delle origini: dalla seconda metà del tredicesimo secolo alla prima metà del Quattrocento”, questo il tema dell’iniziativa culturale che si è svolta presso il Caffè Letterario della Biblioteca Comunale. Cicchini ha approfondito l’estrema difficoltà nella definizione di “Arte Umbra”, risentendo profondamente della diversità dei suoi ambiti territoriali: l’Umbria Settentrionale con la dotta Perugia e l’Umbria Meridionale che, inglobando la cultura di Spoleto, si mostra particolarissima per la sua originalità. “La nostra regione, instaurando da sempre un profondo rapporto con l’arte, nel corso dei secoli ha trovato un terreno fertile per attecchire e svilupparsi, ha spiegato Maria Cristina Locci responsabile Gruppo Archeologico, creando un perfetto connubio con la cultura, dando così vita ad infinite opere ormai nella storia. Questa terra di sogno “dove in ogni modo si sogna ad occhi aperti” (Guido Pompilj) ebbe una parte eminente nella grandezza dell’Italia antica e nel Rinascimento Italiano. Paolo Cicchini ha evidenziato come nel corso del Quattrocento questa regione fu attraversata da un “soffio fresco” di arte e cultura: la presenza nelle sue maggiori città di artisti forestieri con i loro capolavori, ispirò una scuola di maestri locali che in seguito daranno vita ad una tale ricchezza artistica che a volte arrivò a stordire, tanta la bellezza delle immagini ed il fascino dei cromatismi utilizzati. Semplicemente, una stagione di capolavori assoluti. D’altronde, conclude Maria Cristina Locci, un popolo senza una propria arte è indubbiamente privo di personalità etnica ed etica, storica e politica”.
Il prossimo appuntamento del Gruppo Archeologico DLF di Terni si svolgerà venerdì 7 aprile con l’Egittologa Federica Scatena e “Divine essenze: dall’epoca predinastica all’epoca romana, la lunga tradizione del profumo e della cosmesi nell’antico Egitto”.