È stato un pellegrino a rialzarlo e dargli un po’ d’acqua al Ginkgo Biloba, piantato nel Piazzale del Santuario della Madonna del Ponte. Era irrimediabilmente a terra. Una macchina, evidentemente, l’aveva “steso” senza che nessuno si fosse interessato a rimetterlo in sesto, e dargli acqua. Quel ginkgo biloba è molto prezioso: viene da una pianta che a Hiroshima aveva sopportato la bomba atomica. I semi vengono inviati, come messaggio di pace, in tutto il mondo e, tramite conoscenza di don Giorgio, il rettore del Santuario, anche a Narni Scalo.
Non aveva avuto una bella accoglienza ma tutto sommato era rimasto in vita anche perché aveva una bella resistenza nel suo dna; adesso però con l’azione dei vandali, e il disinteresse totale di coloro che frequentano la Chiesa, rischia di seccarsi. A dire la verità già un altro ginkgo biloba si è seccato per mancanza d’acqua lungo le Gole del Nera: l’associazione che l’aveva piantato ne aveva anche garantito la manutenzione.
Ne rimane uno solo a Narni, bellissimo, al parcheggio del Suffragio, che l’associazione del Vicolo Belvedere cura con attenzione: è una pianta “preistorica”, di grande interesse botanico ed è pure il simbolo della città di Tokyo. La speranza è che la pianta del Santuario si riprenda per evitare che, dopo aver resistito alla bomba atomica, venga a seccarsi proprio a Narni Scalo. Una brutta storia per davvero.