Il duo Vernis e Avalon Lewis hanno vinto la call per l’edizione 2024 di GemellArte, festival indipendente di arte contemporanea promosso da Gn Media con la direzione artistica di Chiara Ronchini, per rivitalizzare il gemellaggio fra Terni e Saint’Ouen.
Le tre donne sono state scelte dalle commissioni giudicatrici fra oltre 30 candidature di alto profilo pervenute da Francia e Italia.
La residenza artistica di Avalon Lewis a Terni è in programma dal 22 ottobre al 1° novembre, con inaugurazione il 2 novembre. La sede oggetto dell’intervento artistico di quest’anno sarà la facciata della scuola primaria “Cesare Battisti”, inserendo quindi l’opera in un luogo di cultura, di formazione, di conoscenza e avvicinandola alle nuove generazioni.
Avalon Lewis è un’artista indipendente di 30 anni e vive a Saint’Ouen da 7 anni.
Naviga tra illustrazione, pittura e grafica.
Il suo lavoro è intriso di folklore giapponese, fumetti, cultura pop e iconografia medievale. Questa miscela produce immagini colorate popolate da personaggi originali come le sue due mascotte Ricky e Rob, create durante i suoi studi.
Ogni progetto è l’occasione per sperimentare nuove tecniche o supporti: affreschi murali, live painting, pittura su tessuto, serigrafia, tatuaggio, ecc. che si uniscono per creare un universo sensoriale multiplo ma coerente.
Vuole condividere con quante più persone possibili un immaginario gioioso costellato di riferimenti che le sono cari e in cui possiamo immergerci per meravigliarci per qualche istante.
“Ciò che la parola ‘Armonia’ mi ispira per questo lavoro murale – spiega – è la miscelazione, la fusione. Umani, natura, fauna selvatica sono una cosa sola, rispondono l’uno all’altro, si nutrono a vicenda, si incastrano come pezzi di un puzzle. L’armonia è l’equilibrio tra forme che si sostengono a vicenda e si elevano verso l’alto. Voglio creare un’immagine che rassereni nel mezzo di questo caos ambientale. L’uomo non è nulla senza il suo ambiente, senza questa terra che lo sostiene e lo nutre, senza questa natura e le sue creature che mantengono l’equilibrio. Non c’è gerarchia in questa illustrazione. Nel mezzo dei conflitti diventa una finestra verso l’appeasement dove si può guardare. Potrei adattare il lavoro alla fauna o alla flora locale, immergendomi nella città ed esplorandone gli aspetti”.
A Saint’Ouen la residenza artistica di Vërnis si svolgerà dal 15 al 25 ottobre, l’inaugurazione del murale è fissata per sabato 26 ottobre. L’opera verrà realizzata in uno spazio situato nel quartiere “Vieux Saint-Ouen” (Rue du Landy), nelle immediate vicinanze del trafficato mercato di Landy e dell’opera dell’artista Ozmo, creata nell’ambito dell’edizione 2020 di GemellArte.
Vërnis è un duo nato a Torino nel 2019 e composto da Barbara Migliaccio e Sara Zecchino. Vërnis é uno studio di mural art e illustrazione applicata in cui ricorrono forme naturali e animali con riferimento all’arte naïf e alla pop art.
Lo stile é grafico, i colori sono stesi in campiture piatte o pattern e sono abbinati in contrasti decisi.
L’esperienza lavorativa conta commissioni pubbliche e private tra cui opere come il murale al Giardino del Sole dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
“Sappiamo che Saint-Ouen é una zona estremamente multietnica, dicono le due artiste, caratteristica che rappresenta anche più genericamente tutta Parigi. È un argomento che ci piacerebbe approfondire sul posto, per capire come viene vissuta la convivenza tra etnie diverse nel quartiere. Quello che ci proponiamo di rappresentare è infatti proprio la coesistenza di esseri differenti nello stesso spazio, e in maniera pacifica. La nostra idea di base parte da due animali nati per essere preda e predatore (il giaguaro e l’antilope) e che in questo caso sono colti non solo in un momento di tranquillità, ma anche di affetto reciproco. É un momento che a prima vista può essere scambiato per un attacco ben riuscito, ma che si rivela come un’inusuale amicizia. La struttura del disegno vuole essere armonica e morbida, abbiamo voluto, infatti, prendere spunto da un simbolo molto inflazionato come l’infinito utilizzandolo però solo come base della composizione. Le textures dei peli dei corpi degli animali si mischiano, così che quasi uno sparisce nell’altro, dando vita a un terzo soggetto, fatto di entrambi e di nessuno. Il messaggio che vorremmo passasse é che un mondo così é possibile, che le diversità rendono il disegno più intrigante, e soprattutto che quel terzo soggetto non è fatto di conflitti ma di armonia”.