Settantacinque anni appena compiuti. Così è finito il cammino terreno di Pippo Paci, si chiamava Gianni ma solo la moglie Antonella se lo ricordava, dirigente aziendale, esponente politico per la Democrazia Cristiana, cittadino narnese a pieno titolo. Se ne è andato dopo una lunga malattia che ha affrontato con il suo sorriso, ben sapendo quello cui stava andando incontro. E’ stato per tanti anni un “capoturno” alla Terni Industrie chimiche. Poi, una volta avvenuto il passaggio di proprietà dall’Eni ad una azienda norvegese, Pippo Paci ha iniziato una carriera sfolgorante che l’ha prima portato ai vertici della Società di Nera Montoro ma assumendo incarichi di rilevanza nell’intero gruppo industriale, diventando un esperto sia di energia elettrica che di impianti chimici: quando si parlava con lui era come sfogliare un atlante.
Erano davvero poche le località dove non era andato per lavoro, anche in posti difficili, in posti complicati. Ritornava sempre a Narni e si occupava della sua azienda di famiglia, una fabbrica modernissima di pallet, che aveva avuto in dote dal padre, una famiglia di tutti specialisti del settore, che oggi è ormai guidata dal figlio Emanuele. Lascia la moglie Antonella, due figli e sei nipoti.