Oltre 243 milioni: sono questi i maggiori costi operativi delle 4 aziende sanitarie umbre (Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni e USL Umbria 1 e 2) rispetto al fondo sanitario regionale che ne garantisce la sussistenza.
Un deficit strutturale che parte dal 2020 e che, anziché essere ripianato dopo gli anni del Covid, continua a crescere fino alla cifra record di 243 milioni e 452 mila euro maturata a fine 2024.
Il dato emerge dalla “relazione sullo stato dei conti del sistema sanitario regionale” che la Giunta Regionale dopo aver analizzato i bilanci delle aziende sanitarie, ha commissionato a un ente terzo per avere un riscontro di verifica indipendente. Negli ultimi anni il sistema sanitario della Regione Umbria ha mostrato evidenti criticità nel conseguimento dell’equilibrio economico finanziario – è riportato nel documento – peraltro evidenziate dal Ministero dell’economia e delle finanze, già dal rendiconto 2021 in sede di verifica dei conti cui la Regione è sottoposta.
L’assenza di qualsiasi manovra di efficientamento da parte dell’amministrazione regionale negli anni dal 2020 ad oggi – si legge in una nota della regione Umbria – ha comportato di fatto un trend in costante peggioramento dei conti. Che è andato di pari passo con un peggioramento delle prestazioni del sistema caratterizzato da una serie di criticità che hanno riguardato sia la sua sostenibilità economica, sia un graduale peggioramento della mobilità sanitaria interregionale, con un aumento della quota di cittadini umbri che si recano presso altre regioni per usufruire di servizi sanitari (mobilità passiva) e una diminuzione di cittadini di altre regioni che vengono a farsi curare da fuori (mobilità attiva): la Regione Umbria negli ultimi 5 anni è diventata maglia nera per mobilità passiva a livello nazionale (fonte Agenas) con il 23,9% di incremento di costi dovuti a chi si reca fuori regione per curarsi.
Dal punto di vista della sostenibilità economica, nel 2024 il risultato economico del consolidato regionale della sanità è negativo per 90 milioni; in particolare il disavanzo delle 4 aziende del Servizio sanitario regionale pari a -243 milioni e il risultato positivo della Gestione Sanitaria Accentrata regionale pari a 153 milioni.
Quindi il sistema sanitario umbro conferma anche nel 2024 un trend economico negativo che si rileva già da alcuni anni e, in particolare, dal 2020 in poi (fino all’anno 2019 la situazione era di sostanziale equilibrio).
Si rileva quindi un aumento significativo e più che proporzionale dei costi sostenuti per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza rispetto all’incremento del fondo sanitario regionale, che mette in evidenza un disavanzo economico strutturale del Sistema Sanitario Regionale umbro negli ultimi 5 anni. La copertura dei suddetti disavanzi è avvenuta, a partire dal 2020, tramite il ricorso a risorse di natura non ordinaria e non ripetibile (risorse derivanti da emergenza sanitaria Covid-19, componenti straordinarie positive, ripiano dello sforamento della spesa farmaceutica), erodendo talvolta anche risorse regionali, da qui il richiamo del MEF avvenuto già a novembre 2022.
È in corso un approfondimento tecnico riguardante le contabilizzazioni operate negli anni dalle Aziende del Sistema Sanitario Regionale anche con riferimento al fondo di dotazione, per il quale è emerso che la precedente amministrazione regionale non ha adempiuto alla necessaria riclassificazione e copertura, più volte richiesta dal Mef negli ultimi anni e anche in data 26 novembre 2024 (ultimo tavolo tecnico del MEF prima dell’insediamento della nuova giunta) con un ulteriore impatto negativo ulteriore stimato in circa – 39 milioni di euro cui trovare copertura.
“Appena ci siamo insediati – ha spiegato la presidente Stefania Proietti, che ha mantenuto la delega alla sanità – abbiamo annunciato un’operazione verità sui conti della sanità, affidando a un ente di parte terza la verifica sullo stato di salute dei bilanci delle quattro aziende sanitarie e del Sistema Sanitario Regionale.
L’esito dei controlli ha portato a un ingente disavanzo delle aziende verificato in oltre 243 milioni di euro, che solo grazie al risultato positivo della gestione accentrata regionale porta al risultato economico del consolidato regionale della sanità che è negativo per -90 mln. Una cifra enorme che ad oggi è assolutamente impossibile ripianare con il bilancio regionale, per di più gravato dal taglio di 40 milioni nei trasferimenti verso la nostra regione da parte del Governo.
Immaginavamo un conto in rosso profondo – ha aggiunto la presidente – ma numeri di questa proporzione ci hanno letteralmente sconvolto. Abbiamo deciso, come promesso, di rendere nota la situazione perché si tratta di essere trasparenti, di essere coerenti con quanto annunciato quando abbiamo cominciato a governare e raccontare la verità dei fatti. Ora insieme alla giunta valuteremo gli strumenti da adottare da un lato per risanare i conti del sistema sanitario e dall’altro per garantire i servizi e la sanità pubblica ai cittadini umbri”.