Ad una settimana dall’apertura sono state raggiunte già 2500 presenze per la mostra “Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia”ospitata a Palazzo Montani Leoni, sede della Fondazione Carit.
A cura di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano, l’ampia rassegna a ingresso libero offre uno “sguardo” sull’Impressionismo, posto in relazione con le altre correnti sviluppatesi nello stesso periodo in Italia.
Con 45 opere tra sculture, dipinti e scritti, la mostra intende celebrare prevalentemente gli artisti italiani che, dalla metà dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento, hanno dato lustro al nostro Paese.
In esposizione opere di Corot, tra i precursori del movimento, Palizzi, Manet, Monet, Berthe Morisot la Magicienne dell’Impressionismo l’unica donna tra i fondatori del movimento francese, Edgar Degas, De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Corcos, Medardo Rosso.
Un’ampia sezione è dedicata ai Macchiaioli, movimento artistico tutto italiano, che si sviluppa a Firenze a partire dalla metà dell’Ottocento, particolarmente apprezzato in Francia.
Tra i rappresentanti più noti, Fattori, Lega, Signorini e Banti, ai quali i curati della mostra hanno dato ampio spazio soprattutto con opere rappresentative della loro esperienza francese. La forte tempra artistica di questi ultimi artisti avrà poi un notevole ascendente sulla nuova generazione dei pittori toscani che, formatisi a fianco dei Macchiaioli, si segnalerà alle mostre a cavallo degli anni Settanta e Ottanta. Francesco e Luigi Gioli, sono rappresentanti autorevoli di questa corrente tardo macchiaiola presenti in mostra con opere provenienti dalle collezioni artistiche delle Fondazioni Cariplo e Firenze.
La mostra di palazzo Montani Leoni culmina con una sezione tutta contemporanea, un originale quanto unico “omaggio all’Impressionismo” offerto da Mario Schifano e Tano Festa, artisti contemporanei, le cui tele celebrano la fortuna di questa grande innovazione pittorica.
Un video messo a disposizione dalle Teche della Rai completa il percorso espositivo.
L’esposizione, che sarà aperta anche il 25 aprile, sarà visitabile fino al 29 giugno.