E chi lo ha detto che le vicende del traffico non tocchino anche i chierici, anche i presuli come qualcuno chiama il vescovo? A Narni, per esempio, è accaduto! Alla vigilia della ricorrenza del Santo Patrono Giovenale, il due maggio, il vescovo Francesco Antonio Soddu non ha partecipato alla Consegna dei Ceri, arrabbiato nero, perché la sua auto non era stata fatta arrivare sino davanti al Duomo.
Accadeva che un corteo in costume stesse transitando proprio sotto l’Arco e fisicamente il vescovo non poteva proprio passare. Il presule non ha sentito ragione e si è arrabbiato davanti a dei vigili (una donna…) affermando ad alta voce che gli si impediva di entrare in casa sua.
E che ha fatto? Se ne è andato! La cerimonia però prevedeva proprio la sua presenza e dopo un evidente sconcerto ha preso in mano tutto don Sergio (altro che vescovo lo dovrebbero nominare….) ed ha portato tutto a compimento, con eleganza, con sacralità e rispetto di ogni componente.
Ancora un pezzo della storia: il vescovo ha mandato il proprio autista a comunicare la sua decisione al parroco ed è rimasto in attesa lì, sulla Flaminia, sulla strada che porta a Roma, che porta a San Pietro. Lo stesso autista è tornato, contento di aver portato a termine la propria ambasciata, ha messo la retromarcia e se ne è andato, col vescovo a bordo. A quel punto, insalutato ospite.
Gli è bastata una notte al presule porporato per sbollire la propria ira, o come si chiama l’arrabbiatura di un vescovo. Il giorno dopo è tornato a Narni tutto pimpante per il Pontificale di San Giovenale: certo alla sua macchina è stato consentito il parcheggio davanti alla chiesa, a dieci metri dal pulpito dove aveva predicato San Giovenale, suo predecessore, vescovo e pure martire.
Il vescovo Soddu sapeva che ci sarebbe stata la presidente della Regione Proietti, l’assessore De Rebotti, il sindaco Lucarelli e non una banda di giovanotti o meno, “mascherati” per una festa in costume. Avrà pensato che dieci metri a piedi non gli avrebbero fatto male, d’altronde sino dentro la navata proprio non ci poteva arrivare. Tutto è bene quel che finisce bene e così piena riconciliazione, perdono, con Narni, coi Vigili Urbani, col Comune, con la Flaminia, con la Corsa all’Anello. Chissà che accadrà il prossimo anno? Il vescovo arriverà prima? deciderà che come tutti i mortali camminare a piedi non fa male? Sposteranno la cerimonia lungo la Flaminia? Chissà!
Ovviamente Terninrete è ben lieta di sentire anche le opinioni del presule (come si chiama il vescovo).