Di Chiara Furiani
Meglio di così non si poteva.
Chiusura coi fiocchi per una tre giorni davvero riuscitissima.
Al Teatro Manini ci ha pensato il mitico Andrea Pennacchi a scaldare gli animi, anzi, le anime.
L’attore padovano, sulla breccia da anni, è divenuto particolarmente noto al grande pubblico grazie alla sua presenza in tv a “Propaganda Live”.
A Narni ha portato un bellissimo testo dedicato a suo padre, una figura non da poco, partigiano internato in un campo di concentramento.
Non è mai facile toccare certi temi senza scadere nella retorica, ma Pennacchi c’è riuscito benissimo, col suo efficace e ottimamente calibrato blend di profondità e humour.
A shakerare il tutto, gli interventi musicali del superlativo chitarrista-cantante Gianluca Segato.
Commozione a go-go e meritatissima standing ovation finale.
Se il livello di Pennacchi era scontato, invece il monologo “In mezzo a un milione di rane e farfalle” di Concita De Gregorio a chiusura del festival è stato una vera sorpresa, davvero una ciliegina sulla torta.
Nota soprattutto per la sua attività di giornalista, la nostra si esprime già da qualche anno anche come scrittrice.
Bellissimi e intensi i testi proposti nel reading di Narni, scritti dalla stessa De Gregorio: delicati, poetici, a tratti malinconici, a volte persino taglienti, ma mai leziosi.
Che dire poi della presentazione: la De Gregorio risulta davvero convincente e avvolgente, tanto da suonare come un’attrice navigata.
Sullo sfondo poi i bellissimi disegni di Beatrice Alemagna, anche lei una piacevolissima scoperta.
A fare da contraltare musicale la bravissima cantante Erica Mou, forse a tratti persino troppo presente e non sempre coerente col resto, in uno spettacolo che sarebbe stato perfettamente in grado di reggersi in piedi da solo se incentrato soprattutto sul ruolo della sua principale interprete.
Narni Città Teatro ha vinto a pieni voti anche questa ennesima prova, e non ci resta che attendere la nuova stagione invernale al Teatro Manini.